Anastasio ha il cuore incastonato in Vico Equense e i ventun anni, puliti, ancora sbarbati, come solo chi viene da Meta di Sorrento ed è al terzo anno di Agraria può avere. Dalle insenature scorbutiche in due mesi si è ritrovato vincitore di X Factor al Forum di Assago. Dal tre ruote che scarrozza limoni, verniciato col colore del mare e i raschi che fanno da bianca scia di un’elica, è stato catapultato nel jet set, senza finire trangugiato. Come dalla prima esibizione, nella sua “Fine del Mondo” (già oltre i 6 milioni di ascolti) sogna “i led e i riflettori alla Cappella Sistina / un impianto con bassi pazzeschi / una folla che salta all’unisono fino a spaccare i marmi / fino a crepare gli affreschi”. Dietro una felpa slabbrata Anastasio racconta ciò che c’è di crudo, di brutale, chiede aiuto. Caleidoscopico, eclettico, non sa come definirsi – “forse cantautore” – ha reinterpretato, sotto una nuova luce, i Gorillaz, Fossati, De Gregori. Così la sua versione di Generale: “Sogno un cielo nero da cui piove fuoco / e un filo spinato che mi avvolge piano / e mi blocca mi lacera mi entra in bocca / mi soffoca e l’aria è tossica / come quando cadeva una bomba e aspettavo la prossima / e la prossima e la prossima e la prossima”.
Ciò che i millennials hanno riconosciuto in lui, oltre alla novità quasi messianica, è il grido struggente, Anastasio non canta mai, parla e di fronte al nichilismo in cui stiamo sprofondando chiede, implora di lasciarlo nel suo letto.
Ma non è tutto: Anastasio celebra Sarri – di un anno fa è “Come Maurizio Sarri”, suo brano diventato inno ufficiale dell’estetica sarrista – ed è stato prontamente schedato per le sue simpatie politiche irregolari. Puoi sfuggire all’Instagram della Ferragni, forse, ma non a dei vecchi like a Matteo Salvini, Trump e CasaPound. La graticola non ha però sortito l’effetto sperato e non tanto perché il pubblico di X Factor, vastissimo, non è sembrato in alcun modo scosso da questi apprezzamenti. La replica di Anastasio è stata spiazzante: “Ancora parliamo di fascismo e comunismo? Sono un libero pensatore e mi sento informato”. Ma non finisce qui, non ha avuto problemi ad entrare nel merito: “Tema immigrazione? L’accoglienza è la prima cosa. Sarebbe importante però che le persone nascessero in una nazione dove vogliono rimanere: ognuno dovrebbe avere il diritto a non emigrare come ha detto Papa Benedetto XVI. Il problema è gigantesco, si ragiona per utopie, si discute, ma non si fa nulla”. E ancora, un affondo sulla sinistra occidentale che ha voltato le spalle ai deboli: “Il fatto è che oggi c’è un caos politico completo: la destra si è ribaltata in sinistra e la sinistra in destra; la destra si occupa di lavoratori, la sinistra di temi sociali ma in chiave liberista. È un casino. Alle ultime elezioni ho votato scheda bianca perché non ho trovato nessuno che mi rappresentasse appieno”. E Salvini? “È il miglior youtuber d’Italia. Chi non lo mette un like?”. E allora gli apprezzamenti virtuali per Trump? “È il Presidente degli Stati Uniti, è bene sapere ciò che dice. Nelle scorse elezioni io ho visto questo afflato della destra e mi sembrava interessante seguirle”. E conclude: “Sarri lo inneggio e l’ho dipinto come un leader comunista, andatevelo a sentire”. E ha ragione da vendere, funziona. Evviva Anastasio, che ha una chitarra per amica e con voce malandata chiede solo di cantare e suonare la sua libertà.
Bene! Ed ha ragione Giorgia Meloni: “I sovranisti (cioè identitari) non potranno mai accettare il reddito di cittadinanza!”. Viva Giorgia!!!