Nel magma ribollente del ’68, mentre l’onda della protesta antisistema, pacifista, rivoluzionaria attraversa il globo dall’America all’Europa all’Asia, seduto al tavolo di un’osteria Franco Bonvicini disegna la prima striscia di quello che diventerà l’esercito a fumetti più sgangherato e famoso del mondo, vincendo il premio di Paese Sera a Lucca come miglior esordiente. Allergico alle gerarchie e caustico nei confronti del potere in divisa lo era già dai tempi del militare, quando si faceva infliggere punizioni per incredibili irregolarità, come farsi trainare la 500 in panne da un carro armato. È dedicata al genio irriverente di Bonvi e ai 50 anni dei suoi soldaten la grande mostra Sturmtruppen 50 anni che Genus Bononiae. Musei nella Città e Fondazione Carisbo in collaborazione con Eredi Bonvicini ospitano dal 7 dicembre 2018 al 7 aprile 2019 a Palazzo Fava (via Manzoni, 2). Un progetto che covava già da due anni nella mente della figlia Sofia, curatrice della mostra insieme a Claudio Varetto, che ha aperto gli archivi di Bonvi per disegnare un percorso espositivo di quasi 600 metri quadrati nel cuore di Bologna, patria artistica del grande fumettista, che a pochi passi, nell’adiacente via Rizzoli, ebbe il suo studio fino alla morte prematura, il 9 dicembre 1995.
Circa 200 le opere esposte, tutte provenienti dall’Archivio Bonvicini e in gran parte inedite: se il cuore della mostra è dedicato alle Sturmtruppen, non mancano gli excursus nella vastissima produzione artistica dell’autore, da quella seriale, con Cattivik e Nick Carter, a quella autoriale, per arrivare ad alcune opere pittoriche mai esposte e a quelle VM18 con Play Gulp, parodia erotica di tutto il mondo del fumetto. Dalla ricostruzione dello studio, con materiali e strumenti che mostrano il processo creativo, un percorso non cronologico che evidenzia quanto ancora sia attuale il pensiero di un artista che ha profondamente influenzato la cultura pop italiana novecentesca: non solo un cartoonist, ma un artista completo, capace di suscitare l’entusiasmo del grande pubblico così come degli intellettuali, da Umberto Eco a Oreste del Buono.
Fumetto corale abitato da una ridda di personaggi, i militari delle Sturmtruppen di Bonvi, dal soldaten semplice ai vari Sergenten, Capitanen, Generalen e Cuoken, fino al “fiero alleaten” Galeazzo Musolesi, unico personaggio dotato di identità, le Sturmtruppen diventano presto il fumetto antimilitarista per antonomasia, denunciando con spirito caustico la stupida bestialità della guerra. Ma nonostante l’ambientazione circoscritta nel tempo – la Seconda Guerra Mondiale – e nello spazio – le trincee germaniche in cui tutti si esprimono in un inconfondibile slang “tedeschese” – le Sturmtruppen diventano un affresco di umanità di ogni tempo, diventando archetipi nelle loro manie e solitudini, nelle loro paure e vizi.
Chiusi in un universo claustrofobico, i personaggi di Bonvi si muovono sul confine delle macerie e della morte, con un nemico invisibile agli occhi ma echeggiante di fragorosi spari e cannonate, non perdendo mai l’occasione per ridicolizzare la meschinità del potere e per prendersi gioco, ora con spirito caustico ora con tenerezza, delle debolezze umane.
Della mostra fa parte anche una selezione di lavori degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, protagonisti negli scorsi mesi del progetto “Sturmtruppen #reloaded”, ideato da Sofia Bonvicini e da lei condotto assieme al fumettista Tuono Pettinato, al secolo Andrea Paggiaro: i ragazzi sono stati guidati alla rielaborazione delle strisce di Bonvi, per rileggere e rivisitare con un immaginario moderno le Sturmtruppen, opera che ha segnato un’epoca di lettori.
La celebrazione del mezzo secolo delle Sturmtruppen si sposta nelle strade di Bologna nel weekend di sabato 8 e domenica 9 dicembre, quando il centro della città sarà “invaso” da un manipolo di soldaten di Gotica Romagna, associazione di collezionisti di reperti, divise originali e testimonianze della Seconda Guerra Mondiale, già collaboratori per molti set cinematografici. Le truppe si produrranno in sketches e saranno a disposizione dei passanti per un selfie e per distribuire le cartoline che, compilate, potranno concorrere al concorso con in palio biglietti omaggio alla mostra e gadget “bonviani”.
Per le strade della città circoleranno anche i bus Tper, azienda della mobilità pubblica sempre vicina agli eventi culturali che hanno luogo a Bologna e prezioso partner di Sturmtruppen 50 anni, con le pensiline, i bus, i treni e i biglietti Ficobus e Aerobus personalizzati a tema Sturmtruppen. Tariffe ridotte di ingresso sono riservate agli abbonati annuali e a chi presenterà i biglietti per Fico e per l’Aeroporto convalidati.
Tper promuoverà la mostra anche con una decorazione della propria biglietteria della Fiera dedicata ai soldaten di Bonvi ed esporrà materiale informativo presso i principali Punti Tper cittadini di via Lame e dell’Autostazione.
Numerose, come sempre, le proposte dei Servizi Educativi Genus in occasione della mostra, con eventi ad hoc per le famiglie e per gli adulti: dalle visite guidate e per gruppi agli aperitivi al Museo con Prost!, in programma sabato 15 dicembre, 19 gennaio, 16 febbraio e 16 marzo, con l’aperitivo al termine della visita alla mostra nella sala della caffetteria che si trasformerà per l’occasione in salotto culturale in cui approfondire saperi e tematiche artistiche, politiche e sociali sull’artista, il periodo storico e la nona arte. Tornano anche i sabati pomeriggio per i più piccoli: sabato 15 e 22 dicembre, 12, 19 e 26 gennaio, 9, 16 e 23 febbraio, 2, 9, 16, 23 e 30 marzo e 6 aprile dalle 16 alle 19 Ti aspetto da.. Sturmtruppen!, con giochi, laboratori, attività dalla caccia al tesoro ai laboratori di fumetto, disegno e racconto.
Sturmtruppen 50 anni
Bologna, Palazzo Fava (via Manzoni, 2), dal 7 dicembre 2018 al 7 aprile 2019
Orari: da martedì a domenica ore 10-20 Ingresso: 12 € Ridotto: 10 €
Ma è proprio il caso di tessere elogi di quel comunista antiitaliano? Perchè non ha preso a modello l’Armata Rossa di stupratori, ladri ed assassini?
Ma devi per forza dire cazzate su ogni post? Ma davvero hai rotto il cazzo.
Mi pare che anche Evola denunciasse la stupidità della guerra….e fosse un accanito lettore dei fumetti di questo fine intellettuale di destra radicale…
Sì, “fine intellettuale della destra radicale”…cioè comunista…
Se non erro fu eletto nel consiglio comunale con il PCI-PDS, da cui uscì perché e gerarchie gli imposero (o volevano imporre) di cedere il posto a metà mandato ad uno dei maggiorenti del partito cittadino. Alle politiche del ’94 dichiarò di votare per il suo avversario politico di fiducia, Filippo Berselli di AN. Comunque le strisce erano simpatiche.