Gianfranco Fini è stato il distruttore della destra italiana. Le sue responsabilità sono innegabili e antecedenti lo scandalo dell’appartamento di Montecarlo. Libero e Giornale continuano a non fargli sconti e lo sottraggono – sbagliando – all’oblio a cui è destinato. Il Secolo d’Italia, giornale del Msi e poi di An, difende Fini. Nulla questio. Ecco gli argomenti apologetici contenuti nell’ultimo articolo. Li riportiamo qui:
“Piaccia o non piaccia, una parte rilevante della storia della destra è indissolubilmente legata alla figura di Gianfranco Fini. E questo è una fatto incontestabile, al di là degli errori, anche pesanti, che possono essere stati commessi in un certa fase di questa stessa storia. Ma, visto che ci siamo, allora vale la pena ricordare che in quel “tempo che fu”, la destra italiana conquistò livelli di consenso mai raggiunti prima. E metteva paura. Evidentemente, ci sono tanti antifascisti, anche certi presunti “destrorsi” (o “destrorsi” dell’ultimora), che ancora, sotto sotto, non si sono ripresi da quel vecchio trauma”.
Il passaggio sull’antifascismo si commenta da solo, non fosse altro che proprio Fini, in una festa giovanile con la Meloni, aveva tessuto l’elogio dell’antifascismo acriticamente, sperando di avere così il via libera per chissà quali incarichi istituzionali…
Quelle che non torna è la firma. Ezio Miles. Uno pseudonimo. E no, cari amici. Il Secolo è stato un giornale coraggioso. Ha fatto battaglie d’opinione controcorrente. Difendere Fini è una scelta legittima. E allora chi ha scritto l’articolo lo dovrebbe firmare con il proprio nome. Perché in caso contrario, il coraggio è solo di facciata. E torna la massima manzoniana per Don Abbondio: “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”. Vi dobbiamo ancora ricordare la frase di Ezra Pound sul coraggio? No. Basta così. Ci siamo capiti…
ps noi firmiamo i pezzi con nomi di calciatori da sei anni. Ma questa è un’altra storia…
Lo pseudonimo si usa per liberarsi da imperfezioni o dal peso (siamo tutti un po’pesanti) quello che si desidera ma non è,nell’ambito della rete invece si usa il nickname cosa un po’diversa perché può contenere molteplici affinità.
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““Piaccia o non piaccia, una parte rilevante della storia della destra è indissolubilmente legata alla figura di Gianfranco Fini…”, nessuno lo mette in dubbio, ma è necessario dirlo che l’indifendibile personaggio di cui Il Secolo d’Italia tesse le lodi, rappresenta l’involuzione della destra italiana, dapprima berlusconiana con AN e successivamente come “partito radicale” con FLI, un’emerita schifezza politica che alle elezioni del 2013 ha giustamente conseguito percentuali da prefisso telefonico.
Sarebbe facile liquidare la fine grottesca del leader futurliberista, come un mix di cronaca nera e di gossip di bassa livello, intrecciato con la telenovela del “Tullianos”. Ma non è questo il caso, il Secolo d’Italia, a firma di un certo Ezio Miles, si è scagliato contro l’accanimento verso l’ex segretario del MSI, ex presidente di Alleanza Nazionale e della Camera dei Deputati, nonché ex leader di futuro & libertà, che secondo lui sarebbe portato avanti da “Libero” e dal “Giornale”. Il “milite” Ezio, s’indigna perché i giornali suddetti parlerebbero del personaggio, che con loden blu, e Ray Ban (tra l’altro nella tipica tenuta dei sanbabilini anni ’70) s’aggirava in un mercatino d’antiquariato, forse in cerca dei voti persi, da lui, della Destra italiana? Si è vero, come dice il miles, poco gloriosus, che la Desta arrivò a risultati a due cifre, conseguendo livelli di consenso mai raggiunti prima, ma quei risultati erano il frutto di un partito, il Movimento Sociale Italiano, che tenendo fede ai propri Ideali, durante decenni di persecuzione, aveva serbato la Fiamma immune dalla corruzione della prima repubblica, e per questo tra il crollo dei partiti tradizionali (DC, PSI, ed altri) veniva giustamente premiato dagli elettori. Ma l’erede di Almirante, è riuscito solo, nell’arco di un decennio a dissipare questa eredità politica, tra abiure, cambi di casacche e tradimenti (dal MSI ad AN, da AN al PDL, dal PDL a futuro & libertà), rinnegando sempre più gli ideali della Fiamma Tricolore, nel maldestro tentativo di creare una destra che piacesse a sinistra. Sarà forse piaciuto a quelli di pseudo-destra, antifascisti nell’animo, e camerati solo per motivi di carriera, ma se la destra ha fatto “paura”, come sottolinea il glorioso Miles, il primo che ne ha avuto paura è stato proprio colui che è passato in pochi anni dal “Fascismo del 2000” all’antifascismo del 2010 (fondazione di futuro & libertà), e che si voleva presentare come l’anti Le Pen italiano. In una cosa concordo con il Miles, sarebbe ora di non parlare più di un tale personaggio, e lasciare che i morti seppelliscano i morti, sotto la coltre di fango del tradimento.
Cesare Falzoni, iscritto alla Giovane Italia dall’età di 14 anni, ed al MSI dall’età di 21 anni.
Chi è causa del suo mal… Fini ha fatto di tutto per sbagliare assolutamente tutto…Insalvabile.
Autoassolutorio considerarlo l’unico colpevole
In un partito tradizionalmente “verticalista”, Fini non ha la responsabilità unica del disastro, ma la principalissima sì.
Piazzale Loreto ( più o meno virtuale) è un vizio molto italiano.
Aiuta a scaricare la coscienza, emenda i peccati( anche quello di complicità politica), ridona verginità puntando sulla scarsa memoria
Valter. Ognuno la pensi come meglio crede. Non stiamo parlando di scienze esatte. Certo nella rovina di AN ci sono molti attori, certo la tentazione del lavacro purificatore addossando ogni responsabilità solo al ‘tulliano’ è forte e vecchia come il mondo… Ciò detto le colpe ed errori di Fini sono talmente enormi ed evidenti che ciò non equivale a limitare o condividere le sue pesanti responsabilità. AN non fu un progetto solo suo. Verissimo. La rovina di AN fu invece essenzialmente sua, a mio modesto vedere…E non era inevitabile, anzi…è stata un’occasione perduta…
Fini ha commesso grandissimi errori, ma senza di lui Alleanza Nazionale non avrebbe mai raggiunto i risultati elettorali e politici ottenuti. Ne è prova il fatto che un partito come Fratelli d’Italia, che pure ne ha acquisito il logo, non riesce a decollare. L’accanimento nei suoi confronti, oggi che non riveste ruoli politici, presenta aspetti maramaldeschi. L’affaire della casa di Montecarlo è un fatto bagatellare, e averlo sollevato servì solo a incrinare definitivamente i rapporti fra lui e Berlusconi. Il killeraggio purtroppo non paga, e quanto sta avvenendo oggi con gli attacchi al padre di Di Maio ne costituisce una conferma. Indebolire il vicepremier rischia solo di rafforzare all’interno dei 5 stelle la componente sessantottarda e “goscista”, destabilizzando quello che oggi è il meno peggiore dei governi possibili. L’eccesso di zelo dei servitori può essere pericoloso per i padroni.
Il ns non aveva la statura per reggere il ruolo dell uomo solo al comando e /o dell’ ideologo( sono abbastanza anziano da ricordarne gli esordi comuni nel fdg ) maa era solo guidato solo da una sfrenata ambizione. Corresponsabili tutti quelli che , per mille motivi,lo hanno seguito sino allo schianto finale
An una occasione perduta? Per chi? Per cosa?
Sottoscrivo Nella totalita’quanto menzionato Dal Sig. FALZONI.Si credeva Che Fosse merito Suo IL successo iniziale,mentre IL merito era del lascito dei Pretoriani Della FIAMMA.Delle Loro battaglie vere,in tempi difficili,con la Loro ETICA,rettitudine e coraggio..
AN fu un’occasione perduta, perchè se si fosse mantenuta attorno al 18-20 %, proponendosi come credibile successore/incorporatore di FI, sarebbe ora un possibile, ma indispensabile compagno di strada della Lega di Salvini, che oltre un certo limite, per tante ragioni non andrà. AN non avrebbe rappresentato tutta la destra, ovvio. Ma avrebbe lasciato un piccolo spazio per FN, CasaPound ecc.Invece non ha lasciato nulla….
La componentedei Goscisti a 5 stelle:figuranti che partecipano con urgenza all’uso dei refusi.
Da Enrico Nistri
[decimohangar]
La componentedei Goscisti a 5 stelle:figuranti che partecipano con urgenza all’uso dei refusi.
Da Enrico Nistri… finalmente
[decimohangar]
Non si tratta assolutamente Di accanimento maramaldesco, È del essersi politicamente liquefatto con la sua uscita lillipuziana del “”male assoluto”” Quindi Sono Anni ormai e Ben prima dell’affare monegasco.Rimane Comunque alquanto meschino forviare la REALTÀ sua completamente.Specialmente per quelli Che Hanno vissuto quasi tutto IL periodo MISSINO. IL paragone tra FDI e AN non sta’inpiedi..Primo perche Giorgia non ha beneficiato dell’onda ideologica e passionale del Dopo Fiuggi.Secondo,con I 5* e Salvini FUORI dai canoni politico tradizionale,Hanno drenato voti Che sarebbero tendenzialmente Di destra,e SE non faranno errori madornali Tali rimarranno.Pero non sottovaluterei FDI,perche SE si uniranno tutte le frange Senza Farsi manipolare,potranno sforare un ottimo percents.E con tale Forza dovranno fare I conti…
Fernando. Nella storia di una nazione certi treni passano una volta sola. Se non lo prendi, o poi non lo sai guidare e deragli, un’altra occasione (Meloni) è assai difficile che arrivi. Ma tu davvero pensi che la Meloni possa arrivare, non dico al 30 o 40, ma almeno al 20-25 per cento? A destra si litiga sempre e tu lo sai, per motivi alti e per altri che non lo sono tanto. Riconosciamo che per un certo periodo AN funzionò, certo per l’eredità ricevuta, che però con la segreteria Rauti si era ridotta ai minimi termini…. Poi Fini ed i suoi, con i deliri antifascisti ed il nulla proposto, invece di “mangiarsi” il Vecchio Cavaliere, ne furono miseramente “mangiati”, pure ricattati dalla Magistratura, con o senza casa di Montecarlo… Saluti!
Il Secolo, nella difesa del Finí, si richiama ad’un rispetto del passato e della storia del politico e cariche raggiunte, ma si dimenticano che il primo a non rispettare (abiurando) il passato è la storia che gli ha dato quella carriera politica é stato lui stesso!
E chi é causa del suo mal, pianga se stesso!
L’unica certezza è che come ,quasi, sempre succede la vittoria ha mille padri mentre la sconfitta è orfana
Il resto è dialettica accademica
Felice,non ho Mai pensato Che Giorgia potesse arrivare a cifre da the menzionato.Bisognerebbe pero’ammettere Anche Che e’la Donna con piu’ seguito politico in termini Di voti,SEBBENE non beneficia Di tutto un’apparato Di privileggi Che ALTRI parti Hanno.(Vedi Boldrina,Boschi,GELMINI etc)Visto la sua positione attuale,fa’benissimo aggregare tutte le frange sparse,con comportamento saggio Senza Farsi strumentalizzare,Penso,credo,mi auguro che se potesse arrivare Al 7..8,% sarebbe un grande risultato,e Salvini non potrebbe più tenerla come ruota di scorta per momenti difficili,ma entrerebbe di diritto nel governo rafforzando lo in maniera tale da poter assolvere a tutte quelle riforme e migliorie di cui abbiamo bisogno..saluti..
Miles gloriosus vuol dire, in effetti, soldato fanfarone….