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Home Politica

Storie. River-Boca e la Copa Libertadores (come diceva Soriano) più lunga del mondo

by Marco Ciriello
28 Novembre 2018
in Politica
4
Boca-River

La palla non vuole saperne di rotolare al Monumental tra i piedi dei calciatori del River Plate e quelli del Boca Juniors. Dopo l’uragano, gli incidenti, il rinvio a un tempo migliore. Quando entrambe le squadre saranno nella stessa condizione. La più temibile delle soluzioni, ma anche quella con più costruzione romanzesca. Perché nell’attesa si produrrà epica, mentre si è sfasciata la magia. Nel paese dei paradossi, niente come questa partita restituisce quanto tutto nasca e viva in bilico tra violenza e stupore, bordeggiando la leggenda mentre si soccombe. È già la partita più lunga del mondo, al carico del doppio incontro – ultima volta di una formula pensata per generare narrazione, come se la Copa Libertadores con le sue squadre ne avesse bisogno – si è aggiunta la straordinarietà, tipica dei racconti di Osvaldo Soriano, che aveva immaginato “Il rigore più lungo del mondo”, ma ora si vede scavalcato: in finzione, dramma e persino comicità. Con violenza e sotterfugi, dove lacrime e risate si mischiano senza morale. Quello che poteva essere pensato in provincia viene riscritto nel campo più grande e al livello più alto. La letteratura fantastica perde la sua partita con la cronaca, ritrovandosi l’impensabile davanti agli occhi, nemmeno quelli di tutti, per dire il capitano del Boca Pablo Pérez è bendato al momento per un colpo alla cornea, proprio come se avesse giocato una partita su uno sperduto campo della Patagonia e non al centro di Buenos Aires, nello stadio dove l’Argentina vinse un mondiale e dove è scomparsa una partita.

Per due volte si è cercato di giocarla, ma niente da fare, anche qua dribblando un racconto di Bustos Domecq – il nome di gioco di due scrittori come Adolfo Bioy Casares e Jorge Luis Borges – “Esse est percipi”, dove si immaginava che il Monumental fosse scomparso. L’Argentina ha fatto di meglio: ha fatto sparire il match. Il fatto stesso che il presidente del River, Rodolfo D’Onofrio, e quello del Boca, Daniel Angelici, andranno in Paraguay, a cercare un giorno per giocare finalmente questa gara, sembra un accordo di pace dopo una guerra. Lo stadio pieno di gente e i calciatori altrove racconta proprio di una guerra persa: quella del calcio contro la violenza. Se è vero che la palla va e viene, nel bene e nel male, è anche vero che non riuscire a giocare la più importante delle partite del calcio di club argentino, è una andata a monte dell’epica che lo caratterizza, seppur rimpolpando la letteratura che lo consola.

@barbadilloit

Marco Ciriello

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Tags: Barbadillobocacalciocopa libertadoresriver

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Comments 4

  1. Felice says:
    3 anni ago

    Angelici (Boca) ha detto che loro andranno a richiedere la vittoria per 3-0 a tavolino, non a concordare una data per la partita. Ma si chiamerà poi Angelici o Moratti?

  2. Guidobono says:
    3 anni ago

    Prima che contro la violenza, certo deprecabile, la partita va vinta contro le mafie poderose che controllano gran parte del football argentino…Chi vuol capire…

  3. Felice says:
    3 anni ago

    Pablo Perez non ha mai avuto nulla all’occhio… Certificato medico estorto (e rilasciato da un centro privato, probabilmente “amico”): infatti i dirigenti del Boca non hanno permesso che i medici della Conmebol si avvicinassero al giocatore… Parte della sceneggiata… Perchè Conmebol abbozza e pure Fifa (Infantino), che pure aveva chiesto sabato di giocare? Perche Angelici è – tra le altre cose, padrone di sale da gioco, uomo di collegamento tra il sempre potente peronismo e l’attuale Presidenza della Nazione. Mauricio Macri, figlio di un muratore calabrese, Franco, che è diventato ricchissimo in Argentina, è stato Presidente di Boca come trampolino di lancio… – Vice Presidente della AFA, della quale è Presidente un certo Tapia, proveniente dal sindicato, genero a sua volta del potentissimo capo della CGT Hugo Moyano. Questo non è complottismo, ma solo pesatura del potere in Argentina e pure fuori di essa…

  4. Felice says:
    3 anni ago

    A chi interessa: https://www.laizquierdadiario.com/Daniel-Angelici-el-hombre-que-no-delega-y-tiene-todo-bajo-control

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