Fibrillazione fra le classi dirigenti dell’Unione Europea. Si vota in Svezia e, come da molto tempo a questa parte, gli europeisti vivono l’attesa con angoscia. Motivo? I populisti, quelli che mettono in discussione le politiche comunitarie e propongono di cambiare tutto, soprattutto sull’immigrazione, rischiano una crescita che cambierebbe il volto politico del paese e sposterebbe gli equilibri di tutta l’Unione Europea.
La Svezia non fa eccezione e anzi, se i Democratici Svedesi entrassero nel governo, oltre a sancire la fine della blasonata socialdemocrazia nordica, chiuderebbero il cerchio del populismo baltico. In Finlandia, Danimarca e Norvegia i populisti partecipano già al governo, così come sono considerati populisti i dirimpettai polacchi e dell’Asse di Visegrad, che confinano con l’Austria e ovviamente con il nemico pubblico numero uno italico. Geograficamente è una divisione netta del continente.
La situazione in Svezia non è legata a problemi economici al momento, ma ad una grave questione di ordine pubblico, dovuta ad una gestione dell’immigrazione sbilanciata che ha portato gli immigrati ad essere il 17% della popolazione, con qualche problema di troppo sul fronte integrazione. Si sono formati quartieri islamici nelle maggiori città, dove la polizia non entra, mentre in generale la percezione della sicurezza è ormai ai minimi termini.
A capitalizzare il dissenso verso la politica migratoria sono per l’appunto i Democratici Svedesi, che stando ai sondaggi si attesteranno sul 17% dei voti. Socialdemocratici e Verdi dovrebbero uscire notevolmente ridimensionati e probabilmente non formeranno il governo. Il partito di centro, I Moderati, ha già timidamente sposato alcune tesi sull’immigrazione tipiche dei Democratici e c’è la forte possibilità che ad urne chiuse possa nascere una coalizione sul modello austriaco.
L’attuale rappresentante delle istanze europeiste, il presidente francese Emmanuel Macron, al riguardo ha già messo le mani avanti, dichiarando ufficialmente che Jimmie Akesson e i suoi Democratici Svedesi non sono compatibili con i valori della Svezia. Vedremo se la pensano così anche gli svedesi.
Per la cronaca, a disturbare il sonno della burocrazia europea ci sono anche le imminenti elezioni in Baviera, dove Alternative fur Deutschland dovrebbe affermarsi in modo piuttosto netto, erodendo il consenso della CSU e mettendo in crisi il governo tedesco. Si prevede un autunno interessante.