Beppe Grillo va ben oltre la difesa d’ufficio del governo gialloverde nel commentare la decisione annunciata da Foodora di voler abbandonare l’Italia a causa delle normative introdotte dal decreto dignità.
In un breve quanto puntuto post apparso sul suo blog, il comico genovese (citando o forse storcendo contro il suo “titolare” la metafora politica del gufo) scrive: “Foodora ha deciso di lasciare l’Italia, venderà il marchio a qualcun altro. Una foresta di gufi si è assiepata per invocare il Dio del “Turbocapitalismo” contro le “dissennate politiche del Ministro Di Maio”. L’equazione dei gufi è semplice, sempre la stessa: permettere lo sfruttamento in Italia significa maggiore occupazione e incremento della produzione. Sfruttare le persone sarebbe la strada maestra per far andare meglio le cose, ma per chi?”.
Perciò Grillo aggiunge: “Io sono orgoglioso dell’operato di Di Maio, aver creato acque difficili a questi pizzicagnoli del lavoro meriterebbe un giorno di festa nazionale”.
Infine l’aut aut che, per Beppe Grillo, attende i cittadini: “Agli italiani non resta che scegliere fra due visioni chiaramente distinte e inconciliabili del futuro di questo paese: chi lo voleva svendere e chi sta cercando di restituirgli una dignità; spero che siano tanti i piranha che seguiranno i su menzionati Ciclosfruttatori; e basta sì, di loro”.