Bagarre in Aula tra FdI e centrosinistra durante il ricordo della strage di Bologna. Lo scontro s’è acceso durante l’intervento della deputata di Fratelli d’Italia, Paola Frassinetti che ha negato la matrice neofascista dell’attentato, attaccando la procura di Bologna.
Secondo la deputata “la verità non s’è ancora affermata. I veri colpevoli non sono stati ancora condannati. Bisognerebbe avere il coraggio di dire che i giudici a Bologna sono sempre stati prigionieri di logiche idelogiche-giudiziarie con lo scopo non di ricercare la verità ma di riuscire, a tutti i costi, ad arrivare alla conclusione che la matrice fosse nera per ragione di Stato”. Parole accompagnate da un coro di proteste da parte dei banchi occupati da Pd e Leu. Dopo di lei è intervenuto Pierluigi Bersani, che, rivolgendosi a Frassinetti, le ha ricordato la piazza di Bologna “tesa rabbiosa” e la capacità di Zangheri e Pertini di usare parole ferme a “difesa della democrazia e delle istituzioni”. “Attorno a noi c’erano solo bombe – conclude tra gli applausi – ma quegli attentati non riuscirono a portarci dove volevano”. Intervento che ha accentuato il clima di bagarre, stavolta dai banchi di Fratelli d’Italia. Giovanni Donzelli (Fdi) ha preso la parola chiedendo un chiarimento all’ex segretario Pd. “Vorrei sapere se creda sul serio che una forza democraticamente eletta sia responsabile di quelle bombe. Vuol dire che noi potremmo dire che la sinistra è responsabile delle Br”. A quel punto, dai banchi della sinistra si è levato un coro di proteste, tenuto a bada, con difficoltà, dalla vicepresidente di turno, Maria Edera Spadoni. “Se ci sono delle incomprensioni tra voi e Bersani – ha detto Spadoni a un certo punto, rivolta ai banchi di FdI – parlatene tra di voi”.
Parole che hanno fatto infuriare Emanuele Fiano (Pd): “Presidente, qui siamo nell’Aula di Montecitorio. E quando si parla di democrazia e antifascismo non si chiariscono questi punti privatamente, come lei ha invitato a fare”. (dall’Ansa)