La trentatreesima edizione del Gran Premio di Ungheria è anche la prima corsa dopo la scomparsa di Sergio Marchionne. Come dunque tre anni fa per la morte di Jules Bianchi, anche quest’anno è la commozione a farla da padrona. In Ferrari si lavora durissimo sin dal venerdì, obiettivo: recuperare il terreno perduto in Germania. In questo senso, le prove libere dimostrano quanto la Scuderia di Maranello, sul passo gara e in condizioni normali, sia la squadra da battere. Seconde e terze libere sono primeggiate da Vettel, rimasto dietro a Ricciardo nelle prime, di soli settantanove millesimi. 1’17″613, 1’16″834 e 1’16″170: questi i tempi dei primi nelle libere. Al sabato però, ecco l’acqua. La pioggia, caduta prima ad intermittenza e poi assai copiosamente, esalta Hamilton che ottiene una straordinaria pole in 1’35″658, davanti a Bottas. Di contro, Ferrari e Red Bull sono in difficoltà: le prime ottengono solo la seconda fila, Verstappen è settimo. Ricciardo addirittura si ritrova invischiato nel traffico e si qualifica solo dodicesimo.
Alla domenica invece, il tempo è ottimo: c’è un gran sole, a fronte di pochissime nubi. Il fatto poi che le qualifiche siano state bagnate, lascia ai piloti la libertà assoluta sulla scelta degli pneumatici. Tra i primi dieci, con Soft partono solo Vettel e Sainz. Gli altri optano per le UltraSoft. Le incognite dunque non mancano. Al via le Mercedes mantengono le prime posizioni mentre Vettel, dopo l’iniziale difesa su Sainz, sopravanza Raikkonen. Intanto Ricciardo al termine del primo giro, causa un contatto con Ericsson, è solo sedicesimo. Per l’australiano, a maggior ragione sul circuito magiaro, si prospetta una gara di grande rimonta. Rimonta nobilitata da ottimi sorpassi e che lo porta in zona punti già al giro 11 con il sorpasso su Grosjean. La gara aveva però già perso uno dei suoi protagonisti, ovvero quel Verstappen costretto a fermarsi al giro 7 per una rottura della propria unità motrice. Ai giri 15 e 16 si fermano i due finlandesi: Raikkonen, fermatosi per primo, è costretto tra l’altro ad una lunga sosta di 5.1 secondi a causa dell’inceppamento avvenuto sulla posteriore sinistra. Per il leader Hamilton, la sosta avviene al giro 26, dopo un duello sul filo dei centesimi con Vettel, il quale, chiaramente su una sosta sola, cerca nella regolarità la sua carta vincente. Il n.5 si ferma la giro 40, un giro dopo la seconda sosta di Raikkonen, montando le UltraSoft e rientrando dietro Bottas, autore di una gara nettamente in funzione del compagno inglese. Per i successivi venticinque giri, i sogni di gloria “vetteliani” si infrangono sulla seconda Mercedes che sebbene veda sfaldarsi le proprie gomme, può contare sulla pista stretta e su un gran motore per difendersi. Davanti dunque, mentre Hamilton scappa tranquillo, si infiamma il duello per la seconda posizione, con anche Raikkonen pronto ad approfittarne.
La svolta arriva al giro 65: Vettel in uscita dalla prima curva riesce a passare all’esterno Bottas, costringendolo ad allungare la frenata nella curva successiva. Il finlandese, ormai sul cordolo, sperona così Vettel. Fortunatamente per la Ferrari, avvenuto il contatto di piatto, i danni riguardano solo la Freccia d’Argento che rompe l’ala davanti. Nel trambusto, Raikkonen prende il terzo posto. A questo punto, Bottas, avendo la vettura danneggiata, deve anche difendersi dal redivivo Ricciardo che prova a passare al giro 67 alla fine del rettilineo. Il finlandese n.77 si mette all’interno e allunga la frenata, arrivando anche stavolta al contatto ma riuscendosi ancora a difendere. Messo sotto investigazione (primo contatto valutato come incidente di gara, il secondo punito con 10” di penalità ininfluenti), all’ultimo giro è comunque definitivamente sorpassato dall’australiano che così si prende un insperato quarto posto.
Dopo settanta giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Hamilton. Sul podio con lui, Vettel e Raikkonen. A punti, un grande Ricciardo, un controverso Bottas, un enorme Gasly con la Toro Rosso. A punti anche Magnussen, Alonso (che festeggia il trentasettesimo compleanno con questi quattro punti, proprio sulla pista che gli diede la prima vittoria nel 2003), Sainz e Grosjean.
Dopo la pausa estiva, si tornerà in pista il 26 agosto nella classica di Spa-Francorchamps