![](https://www.barbadillo.it/wp-content/uploads/2014/07/Manif-pour-tous-italia-310x303.jpg)
Ogni tanto emergono quasi all’improvviso delle notizie che sono il sintomo di come sia ridotto questo squinternato Paese e in che deriva assurda stia scivolando. Per colpa di tutti s’intende, nessun italiano escluso, anche se alcuni hanno maggiori responsabilità di altri. Non si tratta spesso di fatti clamorosi e drammatici come quelli di cui si è parlato nei mesi scorsi, ma di eventi oggettivamente minori, ma non per questo meno significativi dell’aria un po’ demenziale che tira sulla Penisola.
Per esempio, a maggio sono apparse contemporaneamente alcune notizie riguardanti i… nomi propri. Nel senso dei noni che alcuni genitori hanno voluto dare ai loro figlioli e che hanno attirato l’attenzione della magistratura evidentemente allertata dai solerti funzionari dell’Anagrafe… Nientemeno! I giudici hanno tempo per queste cose nonostante che i tribunali siano sommersi da cause penali e soprattutto civili arretrate di ben più grave importanza.
Il Tribunale di Milano ha convocato padre e madre di un bambina alla quale hanno dato il nome di… Blu. Non sappiamo in base a quale suggestione del momento (è prassi purtroppo comportarsi così) dato che la canzone di Modugno è vecchia di decenni, ma è stato imposto Blu. C’è Bianca, c’è Viola o Violetta, c’è Rosa o Rosetta, c’è Azzurra, ci sono addirittura Verdiana e Nerina si saranno detti: perché non può esserci Blu? E’ solo auspicabile che di cognome non faccia Neri o Rossi o Gialli! Quale il motivo della convocazione a Palazzo di Giustizia? Perché con Blu non si capirebbe se chi lo ha è un maschio o una femmina. Insomma, il “genere” non apparirebbe subito evidente.
Ora la questione è veramente ridicola, quasi da non credere, considerando l’andazzo che sta prendendo la faccenda del gender anche a livello giudiziario sotto la pressione delle varie lobby interessate… Si sta diffondendo infatti la tendenza, spesso su esplicita direttiva delle istituzioni pubbliche interessate, proprio a nascondere il “genere”: nei questionari e nei moduli c’è chi chiede di eliminare le caselle dedicate alla sua identificazione. Niente più M o F. C’è chi chiede che non si identifichi una donna quando la si cita con il solo cognome premettendo “la” (la Boldrini, ad esempio). C’è chi viceversa vuole “femminilizzare” le varie professioni anche in modo ridicolo(ingegnera, avvocata, dottora, architetta, soldata, vigila eccetera). E così via. Quindi cosa mai potrà decidere il Tribunale di Milano? Obbligare quel padre e quella madre a modificare un nome già trascritto all’Anagrafe? E in base a quale legge dello Stato italiano, visto peraltro che molti giudici hanno preso decisioni ben più gravi ignorando proprio queste leggi, o creando loro stessi la legge al posto del Parlamento? Ad esempio l’adozione dei figli del partner in una coppia omosessuale, o la trascrizione all’Anagrafe di due padri o di due madri?
Ma non finisce qui, e dal grottesco facciamo un passo avanti verso qualcosa di peggio che ha implicazioni “politiche”.
Altri genitori sono stati convocati per il nome dato al figlio. Questa volta è il Tribunale di Genova che ha chiamato padre e madre di un bimbo di 14 mesi a dare spiegazione del loro irresponsabile operato, giacché, si legge, “il nome scelto non è accettabile”. Mio Dio! Un nome vergognoso, insultante, scandaloso, oltraggioso, osceno al povero ragazzino che bisogna tutelare dalla follia dei genitori? Il nome scelto è “Benito”.
Non mi pare che nelle Disposizioni transitorie e finali” della Costituzione tutelata da Sergio Mattarella, là dove si proibisce in aeternum la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista sia anche scritto che si debba proibire il nome “Benito”… E non mi pare che sia considerata apologia di fascismo dare ai propri figli questo nome né nella Legge Scelba, né nella Legge Mannino. E allora perché secondo i magistrati genovesi “non è accettabile”?
Si deve allora aggiungere che la famigli è originaria di Parma e fa di cognome… Mussolini, anche se non si specifica se parente vicina o lontana di quei Mussolini. Il nome sarebbe stato scelto perché del nonno e non perché del Duce. I magistrati a quanto pare non credono alla spiegazione e da qui la convocazione in Tribunale, anche se francamente non so come potranno dimostrare che la spiegazione data non sia vera e il nome sia stato scelto in omaggio al Duce. Forse temono che nel 2042 nel venticinquenne Benito Mussolini di Genova possa reincarnarsi lo spirito di colui che 120 anni prima fece la Marcia su Rona?
Evidentemente il problema è il cognome. In effetti sul piccolo graverebbe un pesante fardello considerata l’aria che tira e tirerà nel Belpaese, e forse sarebbe oggetto di dileggio e persecuzione senza alcuna colpa da parte prima di maestri e professori e poi dei compagni di scuola e dei colleghi. Lo si è per assai di meno, e grandi e piccoli diventano veramente cattivi verso gli indifesi soprattutto se mossi da odio ideologico irrazionale. E il piccolo, una volta consapevole del nome e del cognome che porta si sentirebbe forse gravato di una certa “responsabilità” e altri forse si aspetterebbero da lui chissà cosa. O forse no, forse sarebbe il contrario. Non lo possiamo sapere con certezza. Ma i giudici potrebbero obbligare a cambiare il nome proprio con la scusa di “tutelare il minore”. Con questa scusa se ne sono fatte di tutti i colori. Abbiamo conosciuto vari Giuseppe Garibaldi o Giuseppe Verdi, ma la cosa non colpisce tanto come Benito Mussolini…
Si pone allora un problema più generale: è proibito usare questo nome tabù soltanto a chi porta il cognome Mussolini, oppure a tutti? E’ il caso di fare una apposita normativa? se ne vuole fare promotore il benemerito onorevole Fiano? Una specie di damnatio memoriae del XXI secolo insomma, da inserire nella sua legge approvata da un solo ramo del Parlamento alla fine della scorsa legislatura… Forse fa ancora in tempo essendo stato rieletto. Una damnatio memoriae che vale, come sempre più spesso accade, in un’unica direzione.