C’era grande attesa per il ritorno della Formula 1 in Francia. Il Gran Premio locale, non tenutosi dal 2008 quando si correva a Magny Cours, torna sul rinnovato circuito del Paul Ricard (che aveva ospitato l’evento già nel 1971, nel 1973, dal 1975 al 1976, nel 1978, nel 1980, dal 1982 al 1983 e dal 1985 al 1990). Per l’occasione Pirelli porta nuovamente i battistrada modificati di 0.4 mm. Le mescole, in questo caso, sono Ultrasoft, Supersoft e Soft.
Nella genealogia del fine settimana, appare fin da subito che le Mercedes torneranno a farla da padrone. Hamilton, Hamilton, Bottas, questi i primi per ogni sessione di prove libere (1’32″231, 1’32″539, 1’33″666, i rispettivi tempi ).
Al cospetto di un tracciato che è davvero poco selettivo, con le sue vie di fuga enormi e in asfalto, lo spettacolo, almeno nelle prove ufficiali, non viene meno. E’ in particolare il Q3 a portare a mille l’adrenalina, con l’attacco di Hamilton alla pole numero 75 e la sfida in famiglia con Bottas. Ovviamente, quando il 44 è così in palla, difficilmente ce n’è per qualcuno: 1’30″029 e prima posizione in griglia che si materializza così. Dietro alle due Frecce d’Argento, Vettel, autore però di un ultimo giro piuttosto impreciso. Dietro, da segnalare lo splendido ottavo posto del giovane Leclerc, con la Sauber Ferrari. Dei primi dieci, solo Red Bull e Mercedes partono con le supersoft, sperando di allungare al massimo lo stint.
La domenica, la sensazione che si respira è quella che, a meno di cataclismi, il risultato sia segnato; e invece, proprio così non andrà.
Allo spegnimento dei semafori Vettel, sfruttando il grip delle proprie coperture più morbide, parte piuttosto bene, riuscendo così ad affiancare Bottas. Hamilton mantiene la testa. Arrivati nei pressi della prima curva però, Vettel si deve accodare e ripassato da Bottas, sbaglia completamente la frenata, arrivando lungo e colpendo la Mercedes del finlandese. Risultato: un musetto distrutto, 5” di penalità e gara di Bottas, nonché la sua, compromessa. Nel caos generale che si crea poi, Ocon e Gasly entrano in collisione e debbono ritirarsi. Entra la vettura di sicurezza, che tornerà ai box al termine del giro 5. Gli incidentati ne approfittano per riparare ai box, sprofondando in diciassettesima e diciottesima posizione. Alla ripartenza dunque, i primi sono : Hamilton, Verstappen, Sainz, Ricciardo, Magnussen, Leclerc e Raikkonen. Appena la gara riprende nella sua valenza agonistica, Raikkonen passa Leclerc. Altrettanto fa Vettel con Alonso che lo tocca e va in testacoda. Lo spagnolo, rimasto con la testa a Le Mans dove la domenica prima aveva trionfato nella 24 Ore, è sembrato davvero privo di stimoli, costretto a lottare con una McLaren che sembra risprofondata nella più grigia mediocrità. Davanti intanto, mentre Hamilton costruisce mattone su mattone la sua gara, Ricciardo si porta in terza posizione, scavalcando Sainz. Stessa cosa fa Raikkonen, non prima di aver scavalcato Magnussen.
In particolare la conformazione con una chicane che spezza il celebre rettilineo del Mistral, prima di arrivare alla velocissima curva Signes, sembra poter favorire scambi di posizione tra vetture, usando il dispositivo dell’ala mobile. Di sorpassi veri però, anche stavolta, nessuna traccia. Vettel e Bottas intanto continuano la loro rimonta: il tedesco entra in zona punti al giro 11, dopo aver scavalcato Hulkenberg. Vettel, in particolare risale, fino ad issarsi al giro 21 in quinta posizione. Bottas invece, undicesimo al giro 19, deve perdere più tempo in alcuni duelli, come quello al giro 20, vinto di forza su Grosjean.
Al giro 26 si ferma Verstappen, montando gomme soft. Sainz lo imita al giro dopo. Nella girandola delle soste si ferma anche Ricciardo, giro 29. L’australiano rientra dietro a Vettel. Cinque giri dopo tocca al leader Hamilton. Intanto al giro 30 si era ritirato Perez, causa un guasto al motore Mercedes della sua Force India.
Nell’ottica della gara, si assiste alla perdita di prestazione da parte di Vettel. Il numero 5, con pneumatici ormai usurati, si fa passare prima da Ricciardo e poi da Raikkonen ed è costretto a riparare ai box montando le Ultrasoft. E’ il giro 41. L’ultima parte di corsa è caratterizzata dall’interessante rimonta di Raikkonen. Complice anche un problema all’ala di Ricciardo, il numero 7 gli recupera oltre otto secondi in pochi giri. Per l’esattezza, dal 35esimo al 48esimo, quando, dopo averlo braccato, lo passa di forza alla chicane e si prende il terzo posto. L’ultima emozione la regala Stroll, il quale al giro 51 dechappa l’anteriore sinistra e deve ritirarsi, dopo aver controllato la vettura non senza difficoltà. Dopo 53 giri è Hamilton a trionfare, davanti al buon Verstappen, autore di una gara regolare e misurata. Terzo gradino del podio per Kimi Raikkonen, autore come visto, di una bella rimonta.
Nei punti terminano Ricciardo, Vettel, Magnussen (grandissima la gara del danese della Haas ), Bottas, Sainz, Hulkenberg e Leclerc, ancora una volta ottimo decimo. Il giro più veloce è di Bottas, in 1’34″225. Prossima tappa nel fine settimana venturo, in Austria.