“La Storia come organismo vivente” è un saggio di Emanuele Franz, filosofo e scrittore friulano, classe ‘81, con all’attivo già ben sedici pubblicazioni personali fra i titoli della sua casa editrice Audax, fondata nel 2008, che tutt’ora dirige, e diverse collaborazioni con la rivista Ereticamente e la rubrica IlGiornale Off del quotidiano Il Giornale.
Come negli altri testi che caratterizzano la sua produzione, anche in questo saggio abbastanza breve ma denso di contenuti, spazia fra filosofia, storia delle religioni ed ermetismo, tracciando una interessante panoramica sulla storia universale che sfocia nella filosofia politica.
Prendendo le mosse da una storia comparata delle civiltà, Franz giunge a dedurre come la storia intera si articoli in due fasi in reciproca alternanza, caratterizzate l’una da un “Principio contrattivo”, lunare, indirizzato alla collettività, alla moltitudine e all’uguaglianza, volto all’esterno del soggetto, l’altra da un “Principio espansivo”, solare, indirizzato alla volontà del singolo individuo, alla diversità, volto quindi all’interno del soggetto.
Nel corso del saggio passa in rassegna le differenti forme che lo “spirito del tempo” ha di volta in volta assunto, nel contesto di una visione organica della storia: monarchie, dittature e rivoluzioni epocali rispondono a questo moto alterno che è una pulsazione: «il battito di un cuore.» Infatti, la grande particolarità della filosofia della storia di Franz è quella di vedere il procedere delle epoche come un organismo vivente, anche e addirittura in senso letterale: la storia di Franz «pensa e respira».
Tale processo storico ricorsivo, infatti, non è da intendersi come fine a sé stesso, in quanto capace di dar vita ad un percorso lineare diretto a formare gli organi di un “organismo vivente” composto da sette età storiche: l’età dell’Essere, della Ragione, della Volontà, dell’Io, del Popolo, del Sogno e della Sapienza, corrispondenti rispettivamente alla civiltà babilonese, con Gilgamesh e la nascita della scrittura, a quella greca in cui a prevalere è il pensiero logico-filosofico, ai Romani, campioni di Volontà, al Rinascimento, nelle cui manifestazioni più caratteristiche forte è il principio dell’Io creatore, alla Rivoluzione francese, capace di sprigionare tutta la forza ctonia del dèmos. Mentre le età successive sono quella del Sogno, in cui tuttora vivremmo, e della Sapienza.
In merito all’età della Sapienza, Franz traccia alcune linee direttive per la creazione di una “Repubblica Ideale dei Sapienti”, elaborando la Costituzione che tale Repubblica dovrà avere, collocandosi così nel filone delle grandi utopie politiche che va da Platone a Campanella, a Bacone a Moro.
«Preso atto che la Storia vive e pulsa e che ora il suo cuore si contrae verso il Principio ricettivo e femminile – afferma Franz – è logico pensare che la sua prossima azione sarà l’espansione verso il Principio individuale. Evidentemente mentre le forze ctonie e collettive regnano su tutto già è in fermento la Forza opposta che deve equilibrarla. Questa Forza è quella Apollinea, quella della Volontà Solare».
«Ma – mette in guardia – onde evitare che nella sua nuova espressione storica Essa (la Forza Apollinea, ndr) perda di vista l’equilibrio e conduca alle aberrazioni del passato è opportuno che il nuovo Potere Solare sia condotto da uomini illuminati dalla Conoscenza e che conoscano il corpo vivente della Storia».
Decisamente degni di nota sono i pareri favorevoli che l’opera di questo giovane studioso ha riscosso fra eminenti personalità della cultura, da Noam Chomsky, che parla di: «Una teoria molto ambiziosa», a Marcello Veneziani: «Ho letto le idee fondamentali di questo libro e mi compiaccio veramente di questo lavoro»; a Massimo Cacciari: «Su ogni argomento accennato occorrerebbe qualche volume… mi complimento comunque per il coraggio di questa impresa», e Emanuele Severino: «Ho letto il libro con grande piacere, visti i temi molto interessanti».
Mentre Angelo Tonelli, fra i massimi grecisti viventi e poeta (Premio Montale 1998), dinanzi al testo di Franz: «prospetta una rigenerazione della pòlis come luogo di ricerca interiore, che possa generare reggenze sapienziali, in equilibrio tra spirito femminile-lunare e maschile-solare.»
Interessante è il parere che Sossio Giametta, filosofo e collaboratore con Giorgio Colli al progetto dell’edizione critica dell’opera di Friedrich Nietzsche, dà dello stesso autore: «Franz possiede, in maniera ahimè un po’ grossolana, il nerbo filosofico che manca ai più famosi filosofi italiani. Ha dei pregi di profondità e sostanziosità che oggi nessun filosofo italiano possiede. In complesso è un rough diamond, un diamante grezzo».
*La Storia come organismo vivente, Emanuele Franz, Audax Editrice, 2017, pp. 140, euro 15