Il 75% degli elettori di Cinquestelle è d’accordo con la linea dura di Salvini. Cade, così, un ‘altra leggenda metropolitana, quella del M5S partito di sinistra brutalizzato dal leader leghista e trascinato a destra su una linea securitaria, sovranista e di omogeneità etnica. Era In realtà l’alleanza con il Pd ad essere impraticabile. L’elettorato, non gli eletti, era ed è posizionato su una linea populista e statalista soprattutto al Sud. Certo, persiste il rapporto ineguale e parassitario tra eletti ed elettorato. I primi sono reclutati tra i militanti dei Cinquestelle, in genere reduci del più triviale, talebano, giustizialista antiberlusconismo. Perché questa era la discriminante che opponeva i grillini al Pd. A irrobustire la corrente giustizialista contribuì anche la crisi irreversibile dell’Italia dei Valori di Di Pietro. Poi nel 2013 ci fu la grande ondata che li portò a conquistare un quarto dell’elettorato italiano. Un buon 8% dell’elettorato grillino proveniva dalla destra di Alleanza nazionale. Poi c ‘era la componente degli ex astenuti assatanati dalla predicazione antipolitica di Grillo e non mancava qualche centinaio di migliaia di ex elettori di Rifondazione. Gianroberto Casaleggio e Grillo tenevano a freno il sinistrume dei gruppi parlamentari. Impedirono più volte che si schierassero a sinistra per solidarizzare con i migranti. E soprattutto Gianroberto Casaleggio era notoriamente simpatizzante della Lega di Bossi. Il figlio Davide non era favorevole alla trattativa col Pd, mentre fin dall’inizio suggerì a Di Maio di tessere un rapporto con Salvini. Il 46,9% che M5S ha raccolto in tutto il Sud, lo straripamento dei grillini in Sicilia, Campania, Puglia, regioni in cui la destra fino al 2013 era ancora maggioritaria conferma la collocazione a destra di buona parte dell’elettorato grillino al Sud. Di Maio e Di Battista conoscevano la natura del loro elettorato. Ecco perché non si sono mai accodati alla sinistra nelle mobilitazioni antifasciste e antileghiste. La sinistra rimpiange un alleato che era ed è soltanto virtuale, come ebbe a constatare un Bersani ansioso di cooptare i grillini, come se fossero degli indipendenti di sinistra. E questo spiega certe inchieste giudiziarie che vogliono schiacciare Di Maio e il suo gruppo nell’illusione di spostare a sinistra l’asse di Cinquestelle. Ecco perché’ i soldi del costruttore Parnasi al sindaco di Milano Sala sono un trasparente finanziamento elettorali. Quelli versati alla Lega due anni fa sono un anticipo di future tangenti versato da un costruttore che Salvini conosceva da 15 anni.