“La formula del “rischio della tirannia della maggioranza” è un espediente ideologico di lunga data, con cui i liberali, dopo aver smesso di combatterla, hanno deciso di annacquare il significato del concetto di democrazia, riuscendoci. Ce lo ha insegnato bene Giovanni Sartori, e si può capire che chi si richiama al pensiero liberale la usi ancora oggi. Chiamarla in causa, però, per giustificare i dubbi o le resistenze di un Presidente della Repubblica di fronte alla proposta di uno o più nomi di un governo, sostenendo che il compito del Capo dello Stato è di tenere conto anche delle esigenze delle minoranze, come ho sentito poco fa, è assurdo. Rarissimamente le minoranze si sono trovate d’accordo, nei decenni passati, con i nomi dei Presidenti del Consiglio? Berlusconi non era certo il premier ideale per i suoi oppositori, ma nessuno gli ha impedito di essere nominato…”.
Ecco l’intervento del professor Marco Tarchi, politologo dell’Università di Firenze a Radio Anch’io di RadioUno sul rischio di una fantomatica deriva tirannica legata alla nascita del governo Lega-M5S.