La fine è ancora lontana, ma il centrodestra ha battuto un colpo. I tre partiti della coalizione si presenteranno uniti al secondo giro di valzer per le consultazioni. E (forse) stavolta saranno Lega-Fi-Fdi a dare scacco al M5S anche perché, nel frattempo, in casa azzurra si registra la timida apertura ai pentastellati da parte di Giovanni Toti.
Andiamo per ordine. Eravamo rimasti ai titoli di questa mattina, che davano il centrodestra ormai al capolinea. Poi Salvini lancia l’idea di presentarsi tutti uniti al Quirinale, davanti a Mattarella, per parlare di un ipotetico governo e come allestirlo. Il leghista raccoglie subito l’entusiasmo di Giorgia Meloni che anzi, in una nota stringatissima, rivendica la maternità dell’idea: “Ringrazio Salvini per aver accettato la proposta di Fratelli d’Italia: presentarsi insieme agli alleati alle prossime consultazioni con il Presidente Mattarella. La coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni. Dunque se si intende rispettare la volontà popolare spetta al centrodestra l’incarico di formare il governo”.
Una mossa, questa, che inizialmente pareva aver spiazzato Forza Italia, però nel pomeriggio è arrivata la conferma dell’accordo: gli azzurri saranno con gli alleati, insieme, per le consultazioni. Toti, poi, ipotizza scenari possibilisti su un governo di stretta necessità raddrizzando il tiro alle dichiarazioni rilasciate da Berlusconi proprio sui Cinque Stelle. Secondo la glossa di Toti, il Cavaliere non intendeva porre veti al M5S ma riempire di contenuti antipopulistici l’agenda politica del governo che (forse) verrà.
Intanto il M5S non gradirebbe affatto un’alleanza – per quanto formale e ballerina – che contempli la presenza di Berlusconi. Nel caso di una mano tesa in tal senso, per Di Maio diventerà difficile affrontare la base del suo partito che di certo con Forza Italia non è mai stata tenera.