Serpeggia con forti sponsor la candidatura di Emma Bonino alla guida di un governo d’inciucio. Sappiano lorisgnori che si oppongono alla sua elezione 10.141 bambini mai nati, che la Bonino ha direttamente aiutato ad abortire. Riconosco alla Bonino onestà e passione ideale e civile nelle sue battaglie radicali.
A voler esagerare, la Bonino è una Giovanna d’Arco a rovescio, ha l’ardore della santità abortita.
Ma può rappresentare l’Italia intera e la famiglia italiana chi ha sempre combattuto, da posizioni di radicale minoranza, battaglie contro la vita, la nascita e per la legalizzazione della droga?
Tralascio le sue posizioni guerrafondaie, lei che veniva dalla non violenza e dall’antimilitarismo. Tralascio il suo sostegno a politiche fiscali oppressive, stataliste e prodiane, lei liberale e liberista. Tralascio le sue giravolte tra sinistra e destra, secondo convenienza, giravolte che il suo attendente Della Vedova ha compiuto in modo perfino più spettacolare; tralascio le sue lobby di riferimento e il suo moralismo immorale.
Tralascio il suo asservimento ai poteri europei e il suo disprezzo per la sovranità nazionale. Tralascio le sue dichiarazioni strampalate, come l’ultima su un’Italia odierna piena di latinisti e vuota di ingegneri: dove li veda tutti questi latinisti in un paese dall’ignoranza galoppante, che si sta velocemente allontanando dalle radici della sua civiltà che la Bonino naturalmente vorrebbe sradicare.
Sorvolo pure sulla sua petulanza e la sua intolleranza, lei libertaria, verso chi non la pensa come lei: ne ho anche un ricordo personale, quando con Pannella rifiutò un dialogo in tv perché avevo pubblicato le sue foto mentre praticava gli aborti con la pompa della bicicletta.
C’è un libro-dossier di un ex radicale, Daniele Quinto, dedicato a Emma Bonino dagli aborti al Quirinale? (ed. Fede e Cultura) che ne fa la storia. Una fetta d’italiani la considera eroina, ma il suo nome spacca il Paese, ferisce la sua anima cristiana, è associato per molti a pratiche di morte e distruzione della vita. Interrompete quest’infelice gravidanza al Quirinale.
MV, Il Giornale 2013, riveduto e aggiornato