Non era bastato il fotomontaggio di Salvini ostaggio delle Brigate Rosse, il livello di violenza verbale doveva per forza alzarsi. A farne le spese è stata questa volta Nina Moric, che secondo il network antifascista, per via della sua collaborazione con Casa Pound, deve essere appesa a testa in giù. “Uccidere un fascista non è reato”, dicono i leoni da tastiera, richiamando un’epoca nel quale quello slogan serviva a giustificare l’uccisione dei ragazzini per strada. A quanto pare l’euforia del momento ha fatto perdere i freni inibitori a più di qualcuno e quindi si, bisogna tornare a uccidere e sprangare.
Nina Moric diventa quindi una da uccidere, perché oltretutto, dicono “è una puttana”. L’insulto lanciato così, perché la modella croata è una donna, una madre, quindi va insultata a morte. Anche in questo caso di indignazione ce n’è poca, d’altronde il bispensiero orwelliano è ormai parte integrante del ragionamento politico, in questa Italia di cervelli in pappa e indottrinamenti.
Le minacce però sono reali, se è vero che in Italia ci sono centiniai di centri collegati al circuito dell’estrema sinistra, monitorati dall’anti terrorismo, non dai vigili urbani. E dunque, speriamo che alla Moric non succeda mai nulla, perché qualcuno altrimenti dovrebbe spiegarsi.
@barbadilloit