“A Campus Everest 017 scaldiamo i motori di Forza Italia con l’energia dei giovani azzurri”: Maurizio Gasparri, senatore e tra i promotori della festa berlusconiana in programma da oggi al 3 settembre a Giovinazzo, in provincia di Bari, è convinto che il vento stia cambiando e che l’unità ritrovata del centrodestra sia il preambolo migliore in vista delle politiche e delle regionali in Sicilia. “Con la nostra manifestazione apriamo la campagna elettorale. Non sappiamo né data delle elezioni nazionali né sistema elettorale, ma ci prepariamo – spiega Gasparri – completando le proposte che caratterizzeranno Forza Italia: dalla sicurezza alla lotta contro l’introduzione dello Ius soli, dalla difesa dell’identità nazionale fino alla denuncia di buffonate come il “micro assegno” di povertà appena introdotto, che finirà più agli extracomunitari che ai nostri connazionali”. Nel programma l’incontro clou sarà con Antonio Tajani, presidente del Parlamento di Strasburgo: interverrà sabato alla tavola rotonda su “Europa tra crisi, emergenze e opportunità”.
Oltre a presentazioni di libri, contest fotografici e assemblee di giovani eletti, gli under guidati da Anna Grazia Calabria competeranno l’Albero della Libertà ideato dal presidente Silvio Berlusconi con le proposte dedicate al futuro dei venti-trentenni. Ricca di eventi la giornata di domani: ci sarà il convegno “Quale centrodestra sul territorio?” con i capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani, oltre agli ex ministri Altero Matteoli, Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, e un incontro con le nuove leve azzurre – da Giorgio Castelli a Elena Donazzan, passando per Alessandro Cattaneo e Galeazzo Bignami – a cui guardano i vertici del partito per potenziare la classe dirigente parlamentare.
“La partecipazione sarà doppia rispetto all’ultima edizione: avremo un week end con la carica dei mille giovani forzisti”: gongola Domenico Damascelli, consigliere regionale in Puglia, deus ex machina del raduno insieme al coordinatore Luigi Vitali. “E’ rinato l’entusiasmo nel centrodestra e i giovani riscoprono il piacere della politica comunitaria e di forme di militanza tradizionale che i partiti avevano un po’ avevano perso”, conclude Gasparri. (da Il Tempo)