L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha riaperto in grande stile la questione confessionale nel voto americano. Il tycoon è stato infatti sostenuto apertamente dalla cosiddetta destra religiosa, una variegata e frammentata area culturale che, ispirandosi ai valori cristiani, pone come primo metro di consenso la posizione dei candidati sui principi etici su temi come aborto, eutanasia, matrimoni gay e simili.
I gruppi che fanno parte di questa area sono tipicamente evangelici, mormoni e battisti, discendenti per varie strade di quei puritani che andarono nel Nuovo Mondo dall’Inghilterra. Il primo che provò a metterli insieme organicamente sotto la bandiera repubblicana, con una strategia vincente, fu Ronald Reagan. Con i Bush ci furono contrasti e la candidatura di Mc Cain li portò poi al disimpegno. Con Donald Trump sono ritornati in auge, ma con elementi nuovi.
I “Great Awakening”
Chi si chiedesse perché i gruppi religiosi siano così importanti per le vittorie repubblicane, si sentirà rispondere che storicamente il cristianesimo protestante è stato un elemento principale dell’identità statunitense. I padri pellegrini erano infatti puritani, che cercavano una sorta di Terra Promessa, oltre che una realizzazione economica migliore rispetto a quella offerta dall’Inghilterra dell’epoca. Le vicende storiche delle colonie si intrecciano con quelle religiose e alcuni delle famiglie più importanti di quella epopea, come i Cotton e i Mather, erano anche leader religiosi.
Periodicamente, per via di fenomeni generazionali fisiologici, si verifica un calo nel sentimento religioso. Ad esempio, la prima generazione di coloni era molto attenta alla teologia e ai comportamenti personali. Avevano rischiato la vita per attraversare un Oceano, all’epoca non certo una passeggiata, per ritrovarsi in una terra ostile e sconosciuta. I loro figli e nipoti invece si verificarono più lassisti e orientati alle cose terrene. Puntualmente però, un’ondata spirituale torna a travolgere la società, ridandole slancio e cambiandola in profondità. Si tratta di movimenti culturali e spirituali, che coinvolgono anche l’area protestante europea, denominati come “Grandi Risvegli”. Da essi nascono nuovi movimenti e prendono forma vere e proprie confessioni. Il primo Risveglio fu nella prima metà del ‘700 mentre il secondo e il terzo si verificarono nell’800.
In queste dinamiche, i cattolici sono rimasti pressoché in disparte. I “papisti” fino a pochi decenni fa non erano particolarmente ben visti. D’altronde l’acronimo che definisce lo statunitense doc è W.A.S.P (White Anglo-Saxon Protestant). L’elezione di Kennedy fece scalpore anche perché era cattolico. Negli ultimi anni però la Chiesa di Roma sta vivendo un periodo di espansione. Ad oggi i cattolici negli USA sono oltre 60 milioni e sono molto attivi, assieme alle altre confessioni, nelle battaglie pro life. Costituiscono il gruppo cristiano organizzato più numeroso, un elemento molto importante.
L’elezione di Donald Trump ha infatti coinvolto, oltre ai gruppi protestanti, anche il mondo cattolico che non aveva intenzione di sostenere l’iper abortista e progressista Clinton.
Alcuni nomi
Il cristianesimo statunitense ha numerosi leader, locali e nazionali, per ogni confessione. In passato ha provato ad esprimere candidati alla presidenza, come ad esempio Rick Santorum (cattolico), Mitt Romney (mormone), Ted Cruz (evangelico). Va detto che Trump, non facendo parte di nessun gruppo organizzato, è riuscito a catalizzare su di sé i voti di più gruppi.
Uno dei nomi più famosi di questo movimento che si sta sviluppando è probabilmente quello di Gianna Jessen, la bambina, oggi quarantenne, sopravvissuta ad un aborto che ha fatto della battaglia anti abortista la propria missione. Famosa in tutto il mondo, è punto di riferimento sia per il mondo protestante che per il mondo cattolico. La Jessen ha anche ispirato un film, October Baby.
Nella Chiesa, oltre ai noti cardinali Burke, O’Malley e Dolan, si stanno distinguendo dei vescovi, per coraggio e per amore verso la tradizione. Ci sono ad esempio monsignor Sample, arcivescovo di Portland, 57 anni, che tiene salda la barra sul matrimonio e celebra la messa di San Pio V o il monsignor Chaput.
Il Quarto Grande Risveglio?
La vitalità dei cristiani statunitensi è ad oggi un elemento assodato, tanto che sin dai tempi di Bush si ipotizza un Grande Risveglio. Entrando un po’ nell’ipotetico, possiamo rilevare che ad oggi esiste la possibilità che oltre oceano si verifichi un nuovo slancio religioso, ma questa volta l’elemento cattolico potrebbe entrare a pieno titolo nel gioco, diventandone anzi uno dei motori. Sarebbe un evento dai contorni epocali. La Chiesa cattolica ha infatti la particolarità di essere gerarchica e coesa e quindi potrebbe catalizzare su di sé l’interesse di molti credenti, laddove le altre confessioni tendono in molti casi a dividersi e marciare separate, essendo il mondo protestante intrinsecamente gruppettaro.
Certo è che, laddove negli Usa succedesse qualcosa del genere, tutto il mondo sarebbe influenzato.