Diversi volti noti dell’epistemologia moderna, della scienza e della divulgazione scientifica hanno ribadito sui media il fondamentale ateismo dei più grandi matematici della storia antica e moderna. Anche noi siamo indotti a credervi: pensiamo che questi grandi “cervelli” fossero dediti ai numeri e alla materia, ignorando completamente la spiritualità.
I numeri di Dio
Invece no, cadiamo nei classici pregiudizi. Il giornalista e scrittore Francesco Agnoli ci svela una verità “scomoda”: i grandi matematici, in forme diverse, credettero al Dio cristiano o, al limite, in entità trascendentali e razionali. “Il misticismo dei matematici: da Pitagora al Computer” (Cantagalli, 2017) ci illustra una piccola e notevole galleria di filosofi della scienza o di logici che hanno ragionato di mistica. I numeri, a quanto pare, dimostrano la presenza del divino nel mondo.
Da Pitagora a Godel
Agnoli, con il suo notevole stile divulgativo, ci racconta le vite dei grandi matematici del passato e dei nostri anni, mostrandoci il loro continuo anelito a conoscere il Creatore. Non si tratta solo di desideri gnoseologici, mossi dalla volontà di conoscere il più possibile: studiando le leggi di natura, costoro compresero che vi era un Dio creatore, che creò il mondo secondo leggi e formule matematiche. Ci furono matematici, come Pascal, che credettero così al Dio cristiano e altri, come Godel, il noto logico del XX secolo, in un’Entità creatrice, fredda.
Alle volte è difficile abbandonare i propri pregiudizi, ma questo libro è uno strumento indispensabile per sfatare tante dicerie sulla scienza moderna. Solo così possiamo scoprire la bellezza di menti geniali che, guardando ai numeri, alla fine hanno scoperto l’Eterno.
* “Il misticismo dei matematici: da Pitagora al Computer” di Francesco Agnoli (Cantagalli, 2017)