Non poteva finire in altro modo l’esperienza storico-culturale della sinistra democratica. Una bella rissa verbale sul povero Giuliano Pisapia che abbraccia Maria Elena Boschi. Una possibile avversaria politica, ma non una nemica da far fuori. E poi chi non la vorrebbe abbracciare, accarezzare e coccolare?
Eppure è esploso un macello. Giornali, Tv e Radio pieni di polemiche. Per cosa? Non per dichiarazioni avventate, non per proposte politiche indecenti, ma per un gesto naturale. L’ex sindaco di Milano è accusato di intelligenza con il nemico renziano. “Aria di crisi per il movimento di Pisapia”, Speranza e Bersani in fibrillazione, il popolo del web è in rivolta. “Sta con noi o con Renzi?” tuonano su twitter. Forse volevano abbracciarsela loro la bella Boschi?
D’altronde i giornali di riferimento della sinistra italiana ormai da due anni hanno educato il loro popolo a guardare dal buco della serratura. Andatevi a leggere le decine di articoli su Melania e Trump che si prendono o no per mano, sull’occhiata fugace a questa o quella cena fra i leader, su Macron che stringe o non stringe la mano a questo o quel presidente. Questa sinistra ormai ha deciso di avere come blocco sociale di riferimento il popolo degli sfigati, quelli che vanno in tilt per un cenno storto. Gli insicuri cosmici, gli inetti esistenziali. Basta un movimento per mandarli in depressione. La virilità rivoluzionaria nel mito operaista ormai è un ricordo del passato.
Quando tornerà la sinistra delle catene di montaggio, con le braccia spesse un metro che, al massimo, per un gesto storto ti rifila un manrovescio che ti rimette al tuo posto?