• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
sabato 25 Giugno 2022
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

Francia. Il filosofo di sinistra Onfray: “Che errore diluire i popoli per il mercato”

by Laurent Blanc
4 Maggio 2017
in Cultura, Esteri
0
Da sinistra Onfray e de Benoist in una trasmissione televisiva
Da sinistra Onfray e de Benoist in una trasmissione televisiva

Se ne stanno accorgendo tutti anche perché, ormai, a furia di nascondere la polvere sotto il tappeto ci si ritrova a sciare su montagne di dissimulazione più o meno autoindotta. E in Francia, che sublima e acuizza da sempre tutti i conflitti che si aggirano nelle strade d’Europa, la questione è ormai palese: i partiti tradizionali sono dissolti, l’estabilishment s’è arroccato attorno a un candidato costruito apposta sul marketing elettorale e sull’altra, espressione della furia popolare contro le oligarchie. Macron e Le Pen, per la sinistra sinistra francese è un problema. Da una parte la lotta alla finanza e al capitalismo (o quel che ne rimane), dall’altra la pregiudiziale anti-fascista. Né peste né colera, dicono quelli che hanno votato Melenchon e adesso non sanno più che pesci prendere.

Tra di loro c’è il filosofo Michel Onfray, il teorico della sinistra “dionisiaca”. In un lungo intervento (in Italia pubblicato da L’Espresso), Onfray teorizza l’orizzonte di un nuovo scontro di classe. “Questa globalizzazione – voluta con tanto ardore dal capitalismo liberale più duro – ha trovato un alleato inaspettato nella sinistra liberale e in seguito, ancor più paradossalmente, nella sinistra anti-liberale. Il mercato odia le frontiere, disprezza il locale e ciò che ha messo radici, combatte una guerra spietata contro i paesi, riempie di merda le nazioni, orina contro i popoli, e ama soltanto i flussi multiculturali che abbattono le frontiere, sradicano il mondo, devastano ciò che è locale, spaesano i paesi, fustigano le nazioni, diluiscono i popoli a esclusivo beneficio del mercato, l’unico a contare e a dettare legge – la definizione chimicamente pura del liberalismo”.

Onfrey su Elements
Onfrey su Elements

Le responsabilità della sinistra, anche per Onfray, sono cristalline: “Giocando la carta del liberalismo, la sinistra al governo spinge nella medesima direzione del capitalismo con i suoi banchieri. Giocando la carta dell’antiliberalismo, la sinistra definita radicale spinge nella medesima direzione del capitalismo con i suoi banchieri. Perché il capitalismo vuole l’abolizione delle frontiere affinché si crei un grande mercato libero, nel quale a dettar legge sia solo la “libera concorrenza, non quella fasulla”, una volta con la sinistra liberale, un’altra con la sinistra antiliberale. Queste due modalità d’azione della sinistra hanno gettato il popolo che io chiamo old school alle ortiche: non ci sarebbero più operai, impiegati, proletari, poveri contadini, ma soltanto un popolo-surrogato, un popolo di migranti in arrivo da un mondo non giudeo-cristiano, con i valori di un Islam che, assai spesso, volta le spalle alla filosofia dei Lumi. Questo popolo-surrogato non è tutto il popolo, ne è soltanto una parte che, però, non deve eclissare tutto ciò che non è”.

 

Una visione della globalizzazione
Una visione della globalizzazione

Le conseguenze non possono che essere devastanti, per i popoli. Prima fra tutte, il fatto che le promesse auree del liberalismo americano post-Guerra Fredda siano state tutte infrante. “Dopo un quarto di secolo di questo regime trionfante e senza opposizione, i popoli hanno constatato che ciò che era stato promesso loro non è stato mantenuto e, peggio ancora, che è accaduto esattamente il contrario: impoverimento generalizzato, disoccupazione di massa, abbassamento del tenore di vita, proletarizzazione del ceto medio, moltiplicarsi di guerre e incapacità di impedire quella dei Balcani, concorrenza forzata in Europa per il lavoro”.

Lo iato fra élite e popolo si fa drammatico, ma questo processo di separazione non è iniziato ora. Anzi. Sempre Onfray: “A fronte di questa evidenza, il popolo dà cenno di ritorno. Per il momento si affida a uomini e donne che si definiscono provvidenziali. Il doppio smacco di Tsipras con Syriza in Grecia e di Pablo Iglesias con Podemos in Spagna mostra i limiti di questa fiducia nella capacità di questo o quello di cambiare le cose restando in un assetto di politica liberale. Anche Beppe Grillo e i suoi Cinque Stelle invischiati negli scandali a Roma vivono un flop di egual misura. La Francia, che nel 2005 ha detto “no” a questa Europa di Maastricht, ha subito una sorta di colpo di Stato compiuto dalla destra e dalla sinistra liberale che, nel 2008, hanno imposto tramite il Congresso (l’Assemblea nazionale e il Senato) l’esatto contrario di ciò che il popolo aveva scelto. Mi riferisco al Trattato di Lisbona ratificato da Hollande e partito socialista e da Sarkozy e il suo partito. Gli eletti del popolo hanno votato contro il popolo, determinando così una rottura che ora si paga con un astensionismo massiccio o con decine di voti estremisti di protesta. Altri paesi ancora che hanno manifestato il loro rifiuto nei confronti di questa configurazione europea liberale – mi riferisco a Danimarca, Norvegia, Irlanda, Svezia, Paesi Bassi – sono dovuti tornare a votare per rivedere le loro prime scelte. La Brexit è in corso e assistiamo in diretta a una sfilza di pressioni volte a scavalcare la volontà popolare”.

Infine, Onfray non vede vittoria possibile per gli oppositori del sistema unico: “Una volta ottenuta questa tabula rasa, non è previsto che ci sia alcun castello nel quale riparare, perché è impossibile che vi resti un castello. A quel punto sembra che non ci resterà che un’unica scelta: la peste liberale o il colera liberale. O il contrario. Trump e Putin non potranno farci nulla. È il capitale a dettar legge. I politici obbediscono e i popoli subiscono”.

@barbadilloit

Laurent Blanc

Laurent Blanc

Laurent Blanc su Barbadillo.it

Tags: Barbadillobrexitfranciaglobalizzazionemarine le penmichel onfraysinistra

Related Posts

Il caso. Nostalgia Urss: un russo su due “rivaluta” Lenin

Le radici storiche del conflitto tra Russia e Ucraina

24 Giugno 2022
Il conflitto Ucraina-Russia visto da Canfora e Borgonovo

Il conflitto Ucraina-Russia visto da Canfora e Borgonovo

24 Giugno 2022

Francia. Tarchi: “I non garantiti con la Le Pen. Ma ora esca dall’isolamento”

Focus. La costituzione ucraina, l’Unione europea e la Nato

Il silenzio del solstizio

Minority Macron. I repubblicani chiudono a possibili alleanze con Ensemble

Ucraina. Il triangolo che esclude l’Europa, impoverita dalle sue sanzioni

Pasolini tradito. Sparse riflessioni sul pasolinismo

Francia. Marine Le Pen non tornerà presidente del Rn

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Il caso. Arriva Rosiko il gioco da tavola di guerra tra i quartieri di Roma

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Statistiche. Tutti i colori delle maglie del calcio italiano: prevale il rosso

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Il caso. Nostalgia Urss: un russo su due “rivaluta” Lenin

Le radici storiche del conflitto tra Russia e Ucraina

24 Giugno 2022
Il conflitto Ucraina-Russia visto da Canfora e Borgonovo

Il conflitto Ucraina-Russia visto da Canfora e Borgonovo

24 Giugno 2022
Nello Musumeci

Sicilia. Il passo di lato di Musumeci. Ora è pronto a non ricandidarsi

23 Giugno 2022

Ultimi commenti

  • Guidobono su Viaggio nell’Argentina da Peron al radicalismo
  • Guidobono su Viaggio nell’Argentina da Peron al radicalismo
  • Guidobono su Ucraina. Il triangolo che esclude l’Europa, impoverita dalle sue sanzioni
  • Guidobono su Ucraina. Il triangolo che esclude l’Europa, impoverita dalle sue sanzioni
  • Guidobono su Aspide. L’anima mediterranea immortale di Alba de Céspedes
  • Guidobono su Focus. La costituzione ucraina, l’Unione europea e la Nato
  • Guidobono su Focus. La costituzione ucraina, l’Unione europea e la Nato

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più