Domani, 29 aprile, Bolsena si racconterà nel corso di Centenario della Scuola Idrovolanti, 1917-1921, evento che fonde tre elementi che caratterizzano il vasto e articolato programma estivo bolsenese: storia, identità e turismo per appassionati (e non), visto che nel pomeriggio aerei storici, idrovolanti e la pattuglia acrobatica civile “Blu Circe” intratterranno turisti e residenti.
Ma, come accennato, prima della parte “ludica”, c’è quella storica animata da relatori d’eccezione: il comandante della Scuola Marescialli Aeronautica Militare colonnello Roger Michele Vai, l’addetto per la Difesa dell’Ambasciata USA di Roma capitano US Navy Timothy Trampenau, Maria Fede Caproni imprenditore che, già dal cognome, evoca l’epopea italiana del volo militare e civile. Poi, fra gli altri, saranno certamente attesi gli interventi del professor Mariano Gabriele dell’Università La Sapienza di Roma e di Mario Sciarretta, ufficiale dell’Ufficio Storico della Marina Militare, arma alla quale appartenevano equipaggi e velivoli di una Scuola che, in quel periodo, formava un personale molto richiesto nel Paese e all’estero. Infatti, allievi dei corsi sono stati anche futuri aviatori della Marina statunitense.
Piccoli borghi ma grandi interessi, in particolare per la propria identità: sotto la spinta del sindaco Paolo Equitani, di un giovane ma scatenato assessore Andrea di Sorte, di uno staff comunale e di una cittadinanza attiva e capace di recepire il nuovo, Bolsena (3941 anime) narra se stessa per bocca di ospiti d’eccezione, di quelli che ti aspetteresti in una grande città più che in un ameno borgo lacustre che, inoltre, mantiene tutto l’anno un legame stretto con il mondo del volo: dalla torretta binata di B17 gelosamente
conservata nel museo civico, all’usanza di chiamare hangar la zona, ora residenziale, dove gli idrovolanti venivano tirati in secca.
Dunque, oltreché Storia la Scuola idrovolanti è un simbolo di prestigio che cento anni fa rese nota la località sin sulle scrivanie dei comandi della US Navy, pur in fondo non essendo l’unica di quel periodo: ad esempio, sul Trasimeno (dove nascerà anche una scuola caccia) ne opera una affine; quanto all’Adriatico, è importante ricordare la sede-scuola della Società Italiana Servizi Aerei (SISA), che effettua i primi collegamenti fra le province orientali e gli scali italiani, rigorosamente su idrovolanti.