Giulietto Chiesa non ha bisogno di presentazioni. Giornalista, corrispondente dall’URSS e poi dalla Russia, direttore di Pandora Tv, fondatore di Megachip. Pensatore dissidente, è impegnato in un’opera di controinformazione rispetto ai media dell’Occidente liberal, solidale con le politiche statunitensi. Il suo ultimo libro, “Putinfobia”, è un’attenta indagine sul (nuovo) ruolo della Russia. Barbadillo.it intervista Chiesa – impegnato nella presentazione del progetto Wac il 19 aprile – per analizzare il caos geopolitico e comprendere quali siano gli scenari possibili nello scacchiere internazionale.
Giulietto Chiesa, partiamo da un’istantanea: l’attentato dei ribelli ‘moderati’ e la morte di decine di civili che il governo cercava di portare al sicuro, ad Aleppo.
“Diciamolo chiaramente: la tragedia di Foua e Kefraya è tutto un piano delle forze degli Stati Uniti, di servizi segreti americani e britannici, del Mossad. I terroristi sono solo esecutori, mercenari. Tutti sanno che è così ma gran parte dei nostri colleghi lo ignora o vuole ignorarlo, c’è la scelta consapevole di dare solo le informazioni che fanno comodo all’Impero e di non ‘indignarsi’ per determinati eventi. Quelle persone stavano andando da Assad, al sicuro, ma i media mainstream non possono permettersi di dirlo. La menzogna è doppia: è di chi organizza il massacro e di chi lo copre”.
A proposito, ora tutti i media applaudono Trump.
“In molti mi stanno accusando dicendo di aver sbagliato su Trump, di averli ingannati. Io non potevo assicurare niente, semplicemente ho detto di preferire chiunque alla Clinton. Quello che è chiaro è che Trump ha vinto perché ha fatto emergere l’America vera, profonda, primitiva. Ma è bene sapere che l’America è un pericolo per il mondo. Un Presidente americano che volesse davvero cambiare il paese sarebbe estraniato o ucciso. Viviamo in una fase in cui la democrazia non c’è da tempo, c’è un’élite camuffata da democrazia liberale che manipola e inganna. Trump arriva al potere comunque parlando, come i suoi predecessori, della missione dell’America di guidare il mondo intero. Gli Europei sono vittime di queste illusioni: non sono stato io ad aver cambiato posizione, ma i tifosi della Clinton che ora appoggiano Trump, che pensava di fare affari con la Russia, prima che il ‘deep state’ intervenisse. I missili che il Presidente ha sparato sono solo la prova che Trump è stato costretto a mostrare i muscoli”.
Anche con la Corea Trump è obbligato a ‘mostrare i muscoli’?
“Lì Trump valuterà. Pensa di poter risolvere sparando qualche (solito) missile su un deposito di armi o su un laboratorio di Pyongyang. Ma la Corea del Nord non lo accetterà e si difenderà, ha un esercito organizzato. Non c’è il pericolo di uno scontro generalizzato finché l’America avrà nemici piccoli a cui sparare. Ma arriverà il momento in cui il nemico sarà la Russia o la Cina”.
Già. Intanto l’orso russo come si comporta?
“Putin non sta modificando la sua politica. La Russia è sotto attacco: ci sono le premesse in Siria, in Iran, nel “fronte del Nord” del Baltico e soprattutto in Ucraina. La Russia cerca semplicemente di rintuzzare l’offensiva avversaria, non ha interesse espansivo, non ha problemi energetici né economici e, cosa più importante, il consenso di Putin è inconfrontabile con quello di qualsiasi altro leader. Le accuse (soprattutto della sinistra occidentale) di imperialismo non sussistono”.
Veniamo alla Cina.
“La Cina è fortemente esposta sul piano internazionale: ha comprato mezza Africa ed è primo esportatore al mondo. Ma non è una minaccia perché sta nel gioco del mercato, è entrata nell’Organizzazione Mondiale del Commercio e nel FMI, più o meno rispetta le regole (anche se già dal 2003 i neocon avevano previsto che sarebbe stato il nemico principale)”.
L’Europa affonda nella “putinfobia”?
“L’Europa non crollerà neanche se ci saranno nuove colpi – come la vittoria della Le Pen – perché è ancora un reale potere economico, stampella degli Usa. Ma le sue promesse si stanno spegnendo: la UE detta legge dove non deve, è lacerata al suo interno, una sua parte appoggia i neonazisti prezzolati per far entrare l’Ucraina nella Nato e nella UE. Solo tra qualche decennio imploderà. Il problema è che non esistono movimenti di massa realmente alternativi, la sinistra appoggia il sistema, si muove qualcosa solo a destra. E il M5S sta dimostrando la sua organicità a un certo mondo che non è di certo nemico di quello attuale”.
Il 19 aprile al Palazzo Falletti, alle 11, La troveremo al WAC (Web Activist Community).
“Sì, potrebbe essere l’inizio di una vera alternativa – politica e non solo – al nemico mainstream e al potere. Vogliamo dotare le decine di migliaia di persone dei mezzi per contrastare il sistema: dobbiamo stare insieme non per ridurre le diversità culturali, ma per diventare forti e dirimenti su certe questioni e certe battaglie che ci accomunano”.