“Più stato, meno globalizzazione”: ecco il filo rosso del discorso di Marine Le Pen, leader del Front National e candidata alle presidenziali francesi. L’esponente dell’area patriottica ha parlato a Nantes, davanti a 4mila persone nel teatro alla periferia della città, storico feudo della sinistra. Nelle strade è andata in scena la contestazione dei militanti di sinistra che volevano (invano) impedire il meeting frontista.
La Le Pen ha poi affermato che chi è stato presidente della Francia, ha piegato l’Eliseo “agli interessi del capitale”. Poi ha avanzato la proposta di prolungare a sette anni (non rinnovabili) la durata del mandato presidenziale, al fine di dare al capo dello Stato “l’autorità e la libertà che non ci sono se si deve pensare alla rielezione”.
Sul piano internazionale ha evidenziato di poter avere il miglior dialogo possibile con il presidente americano Donald Trump, dell’Ungheria Victor Orban, distinguendosi da altri leader che brillano per critiche alla Casa Bianca e alle posizioni sovraniste di Budapest.
Ha infine criticato i media, per le campagne faziose che stanno proponendo ai lettori, costretti ad informasi sul web. La proposte per il governo? “Riservare gli incarichi nel settore pubblico ai cittadini francesi. rafforzare le frontiere e accelerare le espulsioni”.
“Torneranno le frontiere”
“Riporteremo i clandestini al di là di una frontiera che esiste veramente. Ripristineremo le frontiere nazionali: i francesi non ne possono più dell’immigrazione di massa, legale e illegale, incontrollata, sotto tutti i governi”, ha ribadito Marine Le Pen.