È passato il tempo in cui ai sondaggi ci si credeva come alla Bibbia. Epperò le rilevazioni statistiche almeno un’indicazione la danno, eccome. Così, in Francia, l’indicazione in vista del voto presidenziale è una sola: sarà testa a testa fra Marine Le Pen e François Fillon. I socialisti? Completamente fuori gioco: i loro voti, ossia quelli degli eurofanatici, andranno a Emmanuel Macron.
Il sondaggio, pubblicato da Le Monde, non lascia nessuna speranza ai socialisti. Il miglior candidato possibile, per loro, sarebbe Manuel Valls che, scorza e tutto, raggranellerebbe il 10%. Al 7%, se il Psf presenta Montebourg o Hamon. Cresce la sinistra neogiacobina e radicale, però: Jean Luc Mélenchon oscilla tra il 14 e il 15%. Troppo poco, però. Perché la destra avanza e i suoi numeri sono (molto) più consistenti.
Su Marine Le Pen, al primo turno, si orienterebbe il 25% dell’elettorato. Un francese su quattro voterà Front National. È, suppergiù, lo stesso dato di Fillon che si muove tra il 24 e il 25%. L’ex premier convince per le posizioni decise assunte sui temi cari alla classe media. Rianimando, così, un partito che solo qualche anno fa era praticamente morto. E restituendo il quadro di una nazione che svolta decisamente a destra. Insieme, Le Pen e Fillon convincono il 50% dell’elettorato.
Interessante è il dato attribuito al “montiano” di Francia, Emmanuel Macron. L’ex ministro dell’economia viaggia tra il 19 e il 21%. È lui che ha sottratto voti decisivi (al centro) ai socialisti martoriati da cinque anni tremendi targati Hollande. A sinistra c’ha pensato Mélenchon.
@barbadilloit