Destra in destrutturazione. I liberal di tutto il mondo piangono per la vittoria in Usa di Donald Trump ma i destri, i centro-destri d’Italia, non riescono a sorridere.
La destra va, infatti, in destrutturazione. Il sindaco leghista di Padova Massimo Bitonci cade per le dimissioni dei consiglieri di Forza Italia (e si tratta di Padova, non certo una città disastrata); Luigi Brugnaro, sindaco forzista di Venezia, politicamente forgiato da Renato Brunetta, volta le spalle al proprio mentore e dichiara di votare Sì al Referendum, al fianco di Matteo Renzi; Silvio Berlusconi, in un’intervista a Francesco Verderami sul Corriere della Sera, si dichiara centrista, giammai di destra, anzi “democristiano!”.
Quelle che potrebbero essere le ultime tre settimane del governo Renzi, prossimo alla verifica del 4 dicembre, lasciano presagire un catenaccio su cui la destra rischia, più che la destrutturazione, la distruzione.
Se vince il No, infatti, il Cavaliere si offre quale salvatore della Patria salvando il governo di Matteuccio suo; se vince il Sì, invece, Renzi si fa un partito a propria immagine e somiglianza, destruttura il Pd, distrugge la destra e salva Silviuccio suo. (Mix24)