Oggi approda a Taranto la Spartan Race, la competizione sportiva più dura di sempre. Oltre 3000 atleti provenienti da tutto il mondo si cimenteranno, per la durata del prossimo weekend, in una lunga ed impervia corsa ad ostacoli, tra fango e recinti spinati, fuoco ed arrampicate. La competizione, nata negli USA, è itinerante, ma gli organizzatori hanno già annunciato l’intenzione di svolgere altre due edizioni nella città Jonica, per loro scenario ideale dell’unica manifestazione sportiva che fa della grinta e del coraggio dei temibili spartani, le proprie inequivocabili caratteristiche. Si tratta di una irripetibile occasione promozionale da non perdere, per Taranto e per i tarantini, impegnati ad affrontare le sfide del presente che il loro territorio impone, e che costituirà un richiamo turistico non indifferente (sono attesi 10000 turisti), utile per delineare un futuro alternativo.
Se ci sono dubbi sul presente e sul futuro di Taranto, la sua storia parla chiaro, fu una delle più antiche colonie della Magna Grecia. Taranto, secondo la leggenda, venne fondata nel 706 a.C., in seguito ad una spedizione coloniale condotta dall’eroe Falanto, discendente di Eracle, che guidò i Partheni, i figli delle vergini di Sparta, verso la conquista di nuove terre. Consultando l’Oracolo di Delfi prima di avventurarsi per mare, Falanto apprese che sarebbe giunto nella terra di Saturo (località costiera nei pressi di Taranto) e che lì avrebbe fondato una città. Dal V secolo a.C. l’urbanistica della città venne trasformata con la costruzione di una nuova cinta difensiva e con l’ampliamento della superficie monumentale, di cui faceva parte l’imponente tempio dorico sull’acropoli, i cui resti sono ancora visibili in Piazza Castello.
Durante il governo del filosofo e matematico, Archita, Taranto raggiunse il suo massimo splendore artistico e influenza politica, imponendo la propria superiorità sulle altre città-stato greche dell’Italia Meridionale. Per gli organizzatori della Spartan Race, le origini di Taranto rappresentano un’associazione indissolubile con gli obiettivi e i valori che la manifestazione possiede e che questo evento, per impugnare il proprio destino, incrementi nei tarantini quel sentimento spartano di irriducibile lotta e tenacia.