“No al numero chiuso, che i ‘baroni’ definiscono ‘programmato’ tanto per darsi un’aria da manager. Chi esce diplomato deve potersi iscrivere dove vuole, sono i docenti universitari che poi devono fare la selezione. Chi non merita sarà bocciato”: il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli si schiera contro il numero chiuso per le facoltà mediche e annuncia di aver presentato una mozione sul sistema di accesso alla Facoltà di Medicina.
La tesi di Rampelli
In passato una parte dei giovani del Fuan e di Fare Fronte (anche a Roma) avevano assunto posizioni politiche simili contro lo sbarramento nell’istruzione universitaria, a difesa del diritto allo studio e della parità di diritto di accesso alle facoltà per le future matricole: “L’alternativa è che le scuole superiori facciano da filtro con un voto minimo per accedere all’università. I test ai quali sono costretti gli aspiranti universitari sono ridicoli, generalisti e ingiusti”.
No al turismo formativo verso Spagna o Albania
Non si può non evidenziare – ha concluso Rampelli – che abbiamo generato un ‘turismo’ formativo verso Spagna, Bulgaria, Romania, Croazia dove i nostri studenti alloggiano, mangiano, vivono, acquistano libri e frequentano corsi accessori. Invece di essere noi hub universitario per gli studenti euro mediterranei, come è stato negli anni ‘80 e ‘90, facciamo fare i ‘fuori sede’ ai nostri giovani in altre Capitali, infliggendo sacrifici inauditi alle famiglie italiane. Un vero Paese del terzo mondo. Questo sistema genera troppe disuguaglianze sul diritto allo studio, che è un diritto costituzionalmente garantito”.