Un laboratorio sempre attivo, quello dell’Assemblea regionale siciliana. Non c’è che dire. L’idea è stavolta di abolire il ballottaggio nelle elezioni per il sindaco. L’intesa è stata raggiunta da Pd e della Forza Italia di Gianfranco Micciché, tant’è che la commissione Affari istituzionali del parlamento isolano ha già esitato una proposta destinata a fare discutere dentro e fuori il Palazzo. Il M5s è infatti sul piede di guerra: “Un colpo mortale alla democrazia”, ha detto Giancarlo Cancellieri, già candidato presidente della Regione per i grillini. “Una legge anti cinque stelle”, ha aggiunto. Di sicuro c’è che una legge elettorale priva di secondo turno eviterebbe il ripetersi del caso Torino, con un Piero Fassino in vantaggio al primo turno ma silurato al ballottaggio dall’outsider pentastellata Chiara Appendino.
Neutralizzare il movimento grillino
Centrodestra e centrosinistra vanno dunque in protezione e disegnano un progetto in tandem che neutralizza le cosiddette fughe “antisistema”. Una legge, assicurano, in “linea con le nuove tendenze nazionali”. Sul banco degli imputati resta l’Italicum, legge varata con il vento in poppa del renzismo ma che secondo gli attuali sondaggi potrebbe risultare un’incognita per lo stesso presidente del Consiglio. Resta forte la tentazione di esportare anche in Italia il modello alla francese, che di fatto impedisce al Fronte Nazionale di Marine Le Pen una rappresentanza parlamentare proporzionata ai voti incassati.