”Ho scritto ‘La decrescita prima della decrescita’ per presentare una antologia dei precursori di questo pensiero politico. Dimostro che non è un pensiero marginale e ha una grande profondità storica”: Serge Latouche, filosofo francese e pensatore anti -industrialista, ieri sera è intervenuto a Polignano a Mare (Bari) aprendo il festival del Libro Possibile con la presentazione del nuovo saggio – ‘La decrescita prima della decrescita’, Bollati Boringhieri – introdotto dal governatore pugliese Michele Emiliano che ne ha elogiato ”la carica ideale per rinnovare il mondo”.
Professor Latouche, la missione del suo saggio?
”Non siamo pazzi o minoritari. Tutto il pensiero filosofico nella storia delle civiltà è dalla parte della decrescita. I pensatori del produttivismo sono una piccola parentesi nella storia del pensiero e dell’umanità”.
L’accusa di utopismo. Come replica?
”Sono a mio agio in questa definizione. Abbiamo bisogno di utopia come orizzonte di senso per cambiare in meglio il mondo”.
Decrescita e politica. Chi fa propria questa visione cultura nel proprio programma?
”Nel mondo politico sono troppo pochi i sostenitori di questo sistema di pensiero. In Italia c’e’Emiliano del Pd, alcuni di Sel e soprattutto del M5S. In Francia ho due tre gatti come nei Verdi, ma c’e’ speranza per il futuro”.