Tutto è perdonato. Troppe se ne sono viste. Pure il selfie con Dudù e Vladimir Luxuria. E poi: la tavernetta di Arcore al Sanbitter, un milione di posti di lavoro, il contratto con gli italiani firmato a Porta a Porta, l’odore di santità e il baciamano di Bruno Vespa.
Tutto è perdonato: il Cucù alla Merkel, puro dadaismo rispetto alla cafonaggine di Matteo Renzi che smanetta sullo smartphone davanti a un attonito Vladimir Putin.
Insomma, tutto è perdonato, e lui finalmente, dal suo ricovero al San Raffaele di Milano, può ben dire: “Tornerò”.
Certo, il cuore è matto, il 14 giugno scorso è stato operato con felicissimo esito, adesso torna e decide di riprendersi il partito, non senza conseguenze immediate. Dismette il cerchio magico – il gineceo che l’ha tenuto ostaggio fino a qualche giorno fa – e se ne va via dalla stretta cerchia Maria Rosaria Rossi detta Patapunfete la cui testa, infine, rotola. Se ne va via anche la fascinosa Alessia Ardesi la cui testa rotola verso il Tg5 e se ne va perfino Dudù.
Sulla tolda di comando di quel che fu Forza Italia – avanguardia del popolo della partita iva, avamposto della rivoluzione liberale, fortezza di tutte le libertà – sale la figlia primogenita di lui, ovvero Marina Berlusconi, quindi il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e, infine, direttamente Vladimir Putin. Il presidente della federazione russa, avendo a cuore il cuore matto dell’amico Silvio, arriverà presto da Mosca e metterà la parola fine a tutto questo catonio.
Torna Silvio Berlusconi e tutto, ma proprio tutto, è perdonato.
Post scriptum
Tutto è perdonato. Anzi, perdonaci. Perdona tutti noi per avere sfruculiato la mazzarella tutto il tempo. Altre se ne devono ancora vedere.
@barbadilloit