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Home Politica

IlBorghese. La protesta dei sindacati francesi? Movimento di popolo contro l’Ue

by Claudio Tedeschi
11 Giugno 2016
in Politica
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La protesta francese Cgt
La protesta francese Cgt

Dalla rete: “Mentre voi prendete per il culo i francesi per il bidet o la baguette, loro, dal 1789, ci stanno dando lezione di come si lotta per la democrazia”.

Pur con i distinguo politici ed etici con la prima parte della Rivoluzione dell’89, la frase fa capire che quando serve un popolo scende in piazza e mette a ferro e fuoco il Paese. Alla guida della rivolta il sindacato della CGT (la nostra CGIL). Ora, mentre i francesi si incazzano e fanno capire come la pensano sulle leggi approvate senza il voto del Parlamento (regolarmente eletto), in Italia i sindacati se ne fregano di quanto succede a seguito delle leggi approvate da un Parlamento anticostituzionale, su proposta di un governo “di nomina regia” e sotto il controllo politico ed economico dei potentati.

Quanto sta avvenendo in Francia è il primo movimento sociale contro l’Unione Europea e le sue regole, benché nemmeno i suoi fautori ed autori ne abbiano ancora preso chiaramente coscienza. Che la cosa si sarebbe verificata e sarebbe esplosa un giorno o l’altro era nell’aria. Yannis Varoufakis ne aveva dato anticipazione nel luglio scorso. Parlando delle condizioni imposte dal ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, Varoufakis diceva questo: “Mi spiegò (Schäuble) esplicitamente che la Grexit, l’uscita della Grecia, gli conferiva un enorme potere di negoziazione, specie nei confronti della Francia, con lo scopo di imporre a Parigi ciò a cui essa si opponeva. Qual era la questione? Spostare il potere di bilancio da Parigi a Bruxelles”.
In altri termini, il piano di Schäuble dell’inizio dell’estate del 2015 non aveva come scopo prioritario la Grecia, bensì di far capitolare la Francia, attraverso la Grecia, affinché accettasse di trasferire la totalità del suo potere di bilancio e di smantellare le sue regole sociali per compiacere una potenza straniera. Schäuble, infine, voleva porre sotto tutela la Francia, approfittando della crisi greca. Bisogna prenderne coscienza. Di fatto, questo movimento sociale ha posto direttamente la questione della sovranità nazionale. Il sostegno, certamente moderato, datogli da Marine Le Pen è un segno assai significativo.
(Il testo in neretto è tratto dal sito http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16510)

Oggi la Francia, il suo popolo, sta dimostrando che il vero nemico dell’Europa e degli Stati che la compongono sono la UE e l’Euro. Da Sarkozy a Valls i governanti francesi si sono piegati alla Germania e consegnato l’identità politica ed economica del Paese ai burocrati di Bruxelles ed ai loro padroni della finanza anglo-sassone.

Scriveva Gabriele d’Annunzio: «Liberiamoci dall’Occidente che non ci ama e non ci vuole. Volgiamo le spalle all’Occidente che ogni giorno più si sterilisce e s’infetta e si disonora in ostinate ingiustizie e in ostinate servitù. Separiamoci dall’Occidente degenere che, dimentico d’aver contenuto nel suo nome “lo splendore dello spirito senza tramonto”, è divenuto una immensa banca giudea in servizio della spietata plutocrazia transatlantica».

L’Italia è sull’orlo di una guerra sociale, causa la pressione fiscale, la gestione impazzita del lavoro e l’invasione organizzata da parte di interessi finanziari ben conosciuti, che sfruttano guerre e disordine sociale da loro creato ad arte per distruggere l’Europa.

Oggi più che mai dobbiamo guardare ad un nuovo modello della politica che non veda più nelle vecchie distinzioni ottocentesche la chiave di lettura. La democrazia all’americana ha fatto il suo tempo. E’ tempo di tornare ai popoli, alle Nazioni ed agli Stati, come espressione di tutte quelle diversità sociali, economiche e culturali che hanno reso grande l’Europa.

Il tempo dei superbi “signori dell’oro” è alla fine. Mandiamo a casa tutti quei vecchi politici che per decenni ci hanno preso in giro soltanto per uno scranno ben pagato.

Servire il popolo è un dovere, e non un privilegio. Che sia il popolo a tornare padrone di se stesso, risorgendo dalle fiamme come novella Araba Fenice. (editoriale de Il Borghese di giugno 2016)

@barbadilloit

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