La casa editrice Adelphi rilancia in libreria “Io sono vivo, voi siete morti”, la biografia di Philip Dick scritta da Emmanule Carrere con la traduzione di Federica e Lorenza Di Lella. Un versione aggiornata dunque del libro mastro dello scrittore francese sulla vita del visionario autore statunitense, morto nel 1981 in California.
Nel suo ultimo libro Carrere (Il Regno, Adelphi) ha voluto ricordare che quando era adolescente scoprì questo scrittore, “una lettura che non si è mai affievolita nel tempo” tanto da considerarlo “una specie di Dostoevskij della nostra epoca”. Fu talmente conquistato dalla sua scrittura e da quella figura, che decise di dedicargli una biografia. “Io sono vivo, voi siete morti”, il titolo del libro, è la scritta che il personaggio Glen Runciter, in Ubik, romanzo del 1969, scrive nei bagni per comunicare ai suoi dipendenti per spiegare loro cosa sia successo, attraverso anche messaggi in codice occultati nel disegno dei pacchetti di sigarette o in chissà quale altro simbolo.
Dunque un ritorno al mondo visionario di Dick attraverso l’occhio più letterario di Carrere. “Io sono vivo, voi siete morti”: forse questo il messaggio ultimo che Dick ha sempre voluto mandare ai suoi lettori. E’ vivo chi si rende consapevole di quanto gli sta intorno. È morto chi non vuole farlo o non capisce nemmeno di doverlo fare.