Chiuso il cerchio delle alleanze, a Napoli c’è un dato da sottolineare oltre alla (prevedibilissima) diaspora delle destre. In Campania le indicazioni “romane” del quartier generale di Noi con Salvini non sono state davvero recepite e il matrimonio elettorale con Fratelli d’Italia né a Napoli né a Salerno si farà.
A Salerno i candidati riconducibili all’area di “Noi”, come Pietro Cardella e Sergio Valese, hanno preferito presentarsi nelle civiche dell’aspirante sindaco appoggiato da Forza Italia, Roberto Celano mentre Fratelli d’Italia, in solitaria, propone l’ex presidente della Provincia Antonio Iannone a primo cittadino.
A Napoli la situazione è praticamente la stessa ma con una imprevedibile variazione sul tema. Gianluca Cantalamessa, esponente di “Noi”, si presenta nella lista “Prima Napoli” dove ci sono pure gli ex An Marco Nonno e Vincenzo Moretto – rispettivamente vice e capolista – e la figlia dell’ex parlamentare di Msi e An, Massimo Abbatangelo, Ione. L’ex europarlamentare Enzo Rivellini, dopo aver tastato la via delle primarie, ha deciso di mettere a disposizione di Gianni Lettieri la lista di Napoli Capitale.
Fratelli d’Italia fa quadrato invece attorno a Marcello Taglialatela. E incassa l’appoggio – inedito – di Casapound che, pur non presentando il simbolo, mette a disposizione della coalizione diversi candidati. L’annuncio è arrivato direttamente dai rappresentanti della Tartaruga napoletana: “CasaPound Italia sarà presente alle elezioni amministrative di Napoli con propri candidati nelle liste di appoggio al candidato sindaco di Fratelli d’Italia Marcello Taglialatela. La candidatura a sindaco di Lettieri è diventata nel corso delle ultime settimane equivalente a quella di Marchini a Roma e cioè rappresentante di quell’inciucio conosciuto col nome del “Patto del Nazareno” fra Renzi e Berlusconi. Napoli dunque utilizzata anch’essa come banco di prova per il futuro della Nazione voluto dai poteri forti contro i quali abbiamo sempre fatto netta opposizione. Abbiamo sempre detto che siamo disposti a dialogare con chiunque sia possibile farlo ma non coi muri e coi muli che ci chiedono un passo indietro sulle nostre posizioni politiche ed ideologiche. A sinistra ci hanno alzato i soliti muri, nel centro destra abbiamo incontrato i muli. Con Marcello Taglialatela invece c’è stato un incontro franco e chiaro sul quale abbiamo costruito questo appoggio. Il lato burocratico è finito, adesso tocca al lato più “divertente”: la campagna elettorale”.
@barbadilloit