La vittoria schiacciante di Donald Trump nel voto popolare delle primarie dei repubblicani negli Usa potrebbe risultare l’ennesimo nuovo tassello per la destrutturazione dei partiti e degli schieramenti politici novecenteschi in Occidente successivi al secondo conflitto mondiale. Trump era dato come perdente, visto come marginale nella corsa all’investitura di candidato presidente per i conservatori e considerato un fenomeno da baraccone da presunti grandi esperti e dai soliti presunti intellettuali che assaltano quotidianamente i media. Invece Trump ha dimostrato di saper a suo modo comprendere e soprattutto cavalcare i netti cambiamenti sociali ed economici avvenuti nella società, interpretando le richieste di gran parte della popolazione legata al Partito Repubblicano delusa dalle disuguaglianze prodotte nell’ultimo decennio ed alla ricerca di risposte nuove e meno canoniche del solito. Cosa che sta facendo in fondo anche Sanders nello schieramento dei democratici rispetto alla candidata preferita dai notabili del partito come Hillary Clinton. Da noi del resto le vecchie categorie di moderati, cattolici, classe operaia, imprenditori, disoccupati, dipendenti non sono più marcatamente ideologicizzate e tendono così ad avere meno schemi prefissati. In tutto questo i sondaggi negli ultimi anni, stante i cambiamenti politici in atto, hanno grosse difficoltà per inquadrare le scelte dell’elettorato sia in Europa che in Italia. Nel 2013 i Cinque Stelle poco prima del voto per le elezioni politiche, ad esempio, erano dati massimo al 18% ed hanno chiuso invece al 25% per non parlare delle successive elezioni europee quando i sondaggisti non avevano per nulla inquadrato la clamorosa ascesa al 40% del PD “rivoluzionato” dall’allora rottamatore Renzi.
I movimenti populisti sottostimati nei sondaggi
Ed ancora di solito tutti i movimenti cosiddetti populisti di “ultradestra” vengono ampiamente sottostimati come è avvenuto di recente in Austria nel voto per le presidenziali dove dal 20% ipotizzato si è invece passati al 35% nelle urne. Alcuni sepolcri imbiancati del centro-destra italiano farebbero bene a guardarsi attorno prima di perdere del tutto il contatto con gli elettori ed avere di “moderati” solo i voti. Ma il “populismo” di Trump risulterà contagioso in Occidente, già scosso da forti mutamenti dipesi dalla crisi economica e dall’ondata di immigrati?