Pubblichiamo un breve estratto della biografia di Vittorio Battista, “Mio padre era fascista” (Mondadori), firmata da Pierluigi Battista. Ecco il passo dedicato al 25 aprile e a come era vissuto da un ex prigioniero degli angloamericani a Coltano: Vittorio Battista, aderì alla Rsi e difese da avvocato la famiglia Mattei nei processi per la verità sul rogo di Primavalle
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La citazione
“E così ogni 25 aprile, per anni e anni, caparbiamente, meticolosamente, mio padre metteva la sveglia alla solita ora dei giorni di lavoro, beveva il suo solito caffè, si lavava con i soliti ritmi lenti che facevano infuriare mia madre, indossava come al solito giacca e cravatta, e il cappello se pioveva o faceva ancora freddo nelle primavere che stentavano a esplodere, impugnava la sua elegantissima borsa di cuoio rigonfia di carte e si recava a piedi al suo studio di avvocato non lontano da casa, come un giorno qualunque: «Oggi non ho nulla da festeggiare. Voi invece saltate la scuola, immagino». La saltavamo, certo. Era il giorno della Liberazione. Ma lui la chiamava «la Sconfitta»”.