Goodbye Lenin? Manco per sogno: la Russia non s’è scordata del fondatore dell’Urss e nel 146esimo anniversario dalla nascita del capo della Rivoluzione d’Ottobre, un russo su due dichiara di valutare in maniera positiva l’operato del fondatore dell’Unione Sovietica.
Lo dice Russia Beyond The Lines che cita un sondaggio del Centro Levada secondo il quale, per il 53% dei russi di oggi, Lenin ha rappresentato una buona guida politica per il suo Paese. Fino a dieci anni era fa “solo” il 40% degli ex sovietici dimostrava di apprezzare l’operato di Vladimir Ulijanov. I “nostalgici” sono soprattutto gli anziani, pensionati e ultra cinquantacinquenni ma è tra i ceti meno abbienti e nelle province, lontano dal frastuono delle grandi metropoli che permane il culto del capo. Rimane fortemente “contraria” la generazione di mezzo che ha vissuto in età giovanile i tumultuosi anni della Perestrojka e del crollo dell’Urss. Si allarga la forbice di “astenuti” che rappresenta il 20% del campione intervistato.
Il sondaggio sembra fare il paio con quello che, a gennaio scorso, restituì il quando di una Russia che cominciava a rivalutare la figura di Stalin. Se dal ’99 ad oggi rimane sostanzialmente stabile (dal 43 al 45%) il quadro di chi reputa che Baffone “abbia fatto sia cose buone che cose brutte, in egual misura”, crolla il rigore del giudizio di chi faceva pendere la bilancia dell’operato verso le “cose brutte” e si ribalta a favore delle “cose buone”: oggi giudicano tutto sommato positiva l’esperienza staliniana il 25% della popolazione (a fronte del 13% di quindici anni prima) mentre rimane più negativo il giudizio del 13% dei russi (che nel ’99 rappresentava il 21%). Affascina il 34% del campione intervistato il fatto che Stalin sia stato il vincitore della Grande Guerra Patriottica, della Seconda Guerra Mondiale mentre “solo” il 21% dei russi di oggi ritiene il Piccolo Padre responsabile del massacro inutile di centinaia di migliaia di persone innocenti.
@barbadilloit