Toccherà aspettare fino al 2040 per vedere se sarà stato solo «un gioco», come disse lui stesso qualche tempo dopo. È un must del pensiero visionario di Gianroberto Casaleggio lo scenario profetizzato in “Gaia: il futuro della politica”, un video in cui si illustra una terribile guerra mondiale tra le democrazie dell’Occidente, dove la rete è accessibile e libera, contro le tirannie asiatiche prima che, nel 2040, «l’Occidente vince, la democrazia della Rete trionfa», ovviamente con la democrazia diretta e senza gli odiati partiti politici.
Una specie di conoscenza esoterica, quella che a volte ha illustrato il guru del Movimento 5 Stelle, morto improvvisamente il 12 aprile, che da molti è stata presa sul serio. Ma le previsioni di Casaleggio non si sono fermate qui. Un’altra sua visione è stata Prometheus. Dalla rivoluzione dei media dovuta a Internet nasceranno uomini con tante identità diverse, in un mondo che non contempla più i vecchi media ma solo la rete. Quest’idea venne esposta in un video, nel quale una voce inquietante spiegava anche come tutto ciò sarebbe accaduto, ponendo il 2015 come anno della svolta. Il copyright diventerà illegale, secondo Casaleggio. Inoltre nascerà la realtà virtuale che permetterà di andare con un avatar dove si vuole, anche su Marte.
Se si pensa agli sviluppi in questo senso, con i nuovi apparecchi per la realtà virtuale, può venire un po’ di inquietudine, perché in effetti sembra che la profezia di Prometeus, l’uomo che vive per produrre e consumare informazione, sembra avverarsi.
Nel repertorio di Casaleggio però ci sono anche altre previsioni di portata minore. Nel settembre 2014 spiegò al Forum Ambrosetti di Cernobbio che nei tempi futuri si sarebbe scatenata una competizione fra le Nazioni per accaparrarsi le persone con le migliori capacità informatiche e ingegneristiche. L’Italia avrebbe dovuto attivarsi per attrarre talenti tecnologici.
Sempre nel settembre 2014, in linea con quanto spiegato riguardo a Prometeus, parlava della sparizione dei quotidiani cartacei entro un tempo quantificabile in 10 anni, in quanto la rete e i dispositivi di lettura ne avrebbero preso il posto.
Nel luglio del 2013 auspicò che si creasse un’autorità sovranazionale per controllare internet e i dati sensibili, per scongiurare l’eventualità che i colossi come Google e Facebook assumessero un potere maggiore rispetto ai governi. Ne parlò in occasione dell’affaire “Datagate”.
Gianroberto Casaleggio non era solo un visionario che proponeva un’utopia, ma una persona che aveva capito il potere della rete e, si può dire, le sue profezie non erano semplici buchi nell’acqua.