* Pubblichiamo la risposta di Andrea Delmastro, componente dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia all’intervista del parlamentare di Idea Andrea Augello: l’intervento si inquadra nel dibattito promosso da Barbadillo.it sui nuovi scenari connessi alle prossime consultazioni elettorali
Leggo l’intervista sui “nuovi” scenari a destra a Augello. E’ bene considerare che intanto si parla di nuovi scenari rer la Destra Italiana, in quanto esiste una candidatura in campo che evoca, senza se e senza ma, la presenza della destra: quella di Giorgia Meloni.
Se, viceversa, la destra avesse deciso di spegnersi nella candidatura di Marchini, non vi sarebbe stata nemmeno la materia giornalistica per aprire il ciclo di interviste immaginato da Barbadillo.
Augello rileva la “criticità” della candidatura di Giorgia Meloni richiamando i sondaggi che non la darebbero per vincente contro la candidata del Movimento5 Stelle, omettendo- sapientemente – di ricordare che, senza Giorgia Meloni, il centrodestra non arriva nemmeno al ballottaggio, per poi lanciare una sua personale – non originalissima – ricetta: mettere in campo “azioni di buon governo”.
Poco, troppo poco per capire quali siano gli scenari della destra italiana.
A prescindere dal fatto che le “azioni di buon governo” evocano il Polo del Buon Governo con ciò superando l’archeologia industriale del PDL per un tuffo nostalgico nel paleolitico, diffido sempre della retorica del nulla di chi invoca “azioni di buon governo” come fatto caratterizzante.
E così mentre la candidatura di Giorgia Meloni offre materia giornalistica a Barbadillo per aprire una discussione sul futuro della destra, chi la osteggia evoca – anche in termini grammaticali – un passato che non ritorna e balbettante nella proposta politica.
Ma non voglio essere ingrato e voglio riconoscere una sorta di dignità alle tesi politiche di chi avversa la candidatura di Giorgia.
Evocare azioni di buon governo è infatti la grammatica di chi si riallaccia al moderatismo per come lo abbiamo conosciuto in Italia.
Un moderatismo che però, in Italia, ha affossato sogni e illusioni dell’elettorato di centrodestra.
La destra e il suo elettorato, in termini di legalità, non vogliono banalmente azioni di buon governo: vogliono che si cambi radicalmente rotta con il perdonismo e il buonismo che rende l’Italia la Patria degli indulti e delle amnistie e la cenerentola della certezza della pena e del nobile istituto della legittima difesa.
La destra e il suo elettorato, in tema di gestione delle città, non vuole azioni di buon governo: vuole legalità, sicurezza, preferenza nazionale nell’accesso ai servizi, difesa del commercio al dettaglio, servizi pubblici che funzionano per davvero.
La destra e il suo elettorato , in tema di economia, non vuole azioni di buon governo: vuole cambiare rotta rispetto ad una tassazione esiziale per partite iva, piccole imprese, commercianti ed artigiani.
Giorgia Meloni ha ereditato il deserto e, attraversandolo dignitosamente ma faticosamente, sta maturando la convinzione di essere sempre di più l’interprete e l’interlocutrice privilegiata di una generazione che deve ricostruire, temprata dal fuoco e dal ghiaccio, una Nazione che non necessita banalmente di “azioni di buon governo”, ma azioni di rottura e di discontinuità.
Quando il centrodestra (anche quello del Polo del Buon Governo) vinceva i giornali nazionali non titolavano circa le presunte “azioni di buon governo”, ma, allarmati, annunciavano la “calata dei barbari”.
Le sirene dei salotti buoni hanno attutito la carica rivoluzionaria di quel centrodestra che, conseguenzialmente e parallelamente, perdeva voti.
Per recuperare il rapporto con quell’elettorato che si è assopito, non è sufficiente evocare tiepide “azioni di buon governo”, ma recuperare la vocazione più profonda della destra a farsi interprete delle categorie produttive, delle famiglie, di una generazione senza speranza….tutte categorie che hanno più di un buon motivo – in questa strana Italia – per chiedere e pretendere non banalmente azioni di buon governo, ma discontinuità e rottura con un passato di annunciate rivoluzioni mai messe in campo per la timidezza dei buongovernisti.
@barbadilloit