La condizione di sostanziale limitazione della libertà del fuciliere di Marina Salvatore Girone a Nuova Delhi, è una questione di diritti umani e un pregiudizio per l’Italia: è questa la posizione espressa dall’ambasciatore Francesco Azzarello davanti al tribunale arbitrale de l’Aja, dove oggi si è discussa la richiesta italiana di rimpatrio dei due marò nelle more dell’espletamento del giudizio sulla giurisdizione.
“Girone è costretto a vivere a migliaia di chilometri dalla sua famiglia, con due figli ancora piccoli, privato della sua libertà e dei suoi diritti. Il danno ai suoi diritti riguarda l’Italia, che subisce un pregiudizio grave e irreversibile dal protrarsi della sua detenzione, e dell’esercizio della giurisdizione su un organo dello Stato italiano”: questa le parole di Azzarello, agente nel giudizio per conto del governo italiano. “I marò – coinvolti nell’incidente dell’Enrica Lexie mentre erano in servizio antipirateria per conto dello Stato – godono dell’immunità mentre l’India non ha rispettato nemmeno il principio basilare del giusto processo” e cioe’ quello di “formulare un capo d’accusa”, ha puntualizzato l’ambasciatore.
L’Italia tramite i suoi legali ha avanzato richiesta di rimpatrio mentre l’India si è opposta alle tesi italiane. Domani sono previste le controrepliche.