Già si parla di Opa da destra di Giorgia Meloni Sindaco sull’elettorato romano del Movimento 5 Stelle: il leader di Fratelli d’Italia ha attaccato l’inconcludenza parlamentare e amministrativa dei pentastellati ad Agorà, anche se ha specificato che a un ballottaggio tra Giachetti del Pd e la grillina Raggi opterebbe per la seconda.
I primi sondaggi sulla Raggi registravano un consenso del 30% per la giovane avvocatessa cresciuta nello studio Previti, ma con la discesa in campo della Meloni l’elettorato sta rimodulando molte posizioni. Anche tra i tassisti, delusi da Alemanno e Marino, e inizialmente sedotti da Beppe Grillo, in tanti fanno dietro front: “Ma avete visto che hanno combinato a Quarto i grillini?”. E poi c’è la delusione di doversi accontentare della Raggi, quando avrebbero preferito il parlamentare Di Battista, a causa di schematismi difficilmente comprensibili per l’elettore comune.
Se la Meloni inizia a parlare semplice…
“Alla gente non gliene frega nulla dei giochetti nel centrodestra, i partiti non contano più niente”: questo approccio della Meloni è calibrato per intercettare il popolo romano disorientato dai fallimenti delle ultime due amministrazioni. E in questo percorso un contributo è atteso dal circuito di “Terra nostra”, l’associazione aperta alla società civile lanciata dalla Meloni nei mesi scorsi, rafforzata dalle adesioni di ex M5S come il deputato friulano Walter Rizzetto.
Un dato emerge sempre più forte: stante l’imprevedibilità della campagna elettorale, la Meloni giocherà a tutto campo per contendere spazi vitali occupati temporaneamente dai grillini per la perdita di autorevolezza dei soggetti politici tradizionali. La strada che porta al Campidoglio passa proprio dal riconnettere la politica con blocchi sociali parcheggiati sul sentiero della protesta.