
Vuol essere chiamata direttore o direttrice? «È indifferente, Però, per favore, maestro e non maestra, che fa subito scuola elementare». Speranza Scappucci ha così risposto ad una domanda di Alberto Mattioni de La Stampa, dribblando con semplicità ogni dissertazione superflue su gender e lessico. il direttore di orchestra riporta finalmente la discussione nell’ambito della normalità e del talento, facendo un passo di lato rispetto agli isterismi dei fautori delle campagne pro diritti civili.
E così c’è il piacere di scoprire una italiana illustre, che quando non dirige fa “la tifosa della Juventus. In qualsiasi parte del mondo sia, devo sapere il risultato”, è single, ama New York, il teatro e Don Giovanni. E sogno di essere direttore a lungo (“ho 42 anni, ma dirigo soltanto da quattro. E poi uno può essere giovane anche da vecchio. Per esempio, com’è stato fino all’ultimo giorno Nikolaus Harnoncourt”).