“Vuoi sapere la verità? A ridere eravamo noi. Sì, ridevamo di tutto, anche di loro che erano invece sempre arrabbiati, infervorati da un’odio politico incomprensibile” ricorda Pietro Buscaglia, presidente provinciale (ultimo, nda) del MSI di Terni ed ex militante del Fuan di Perugia. E proprio la città dei Baci è lo sfondo della storia che mi racconta. Un libro, recentemente pubblicato, è l’occasione per rivivere gli anni 60 e 70 in Umbria, quando il Fronte Universitario Azione Nazionale – FUAN era una delle organizzazioni giovanili più radicate in ateneo e sul territorio, sotto la guida di una persona il cui nome è leggenda, Luciano Laffranco.
Quando la politica era passione. Hai letto il libro?
“Sì, lasciamo stare”.
Perché?
“Non è storia. Oppure, è storia, ma storia di una parte e raccontata in modo di parte…“
E’ un volume fotografico e di foto dei ragazzi del Fuan ce ne sono molte…
“Ricordo bene! Accompagnate da didascalie con termini desueti già allora! Oltreché desueti, poi, anche illeggibili: “capo manipolo”, “capo bastone”…“
Altra cosa che mi ha colpito, i volti: loro (sinistra radicale, nda) sempre sorridenti…
“Già e noi sempre arrabbiati, vero? In realtà, a ridere era proprio il Fuan: dal piacere dello stare insieme, alla militanza, alle feste e al prendere in giro quelle persone seriose, contrite, con un lessico superato e pregno d’odio“.
In che periodo è stato al Fuan?
“Dal 1970 al 1975. Poi la laurea e il servizio militare. Ma ho continuato a frequentare i ragazzi della sezione anche dopo, avendo vissuto a lungo a Perugia”.
Lei è ternano: c’erano molti ternani in… via Alessi?
“Via Angusta, una traversa di via Alessi, dove sorgeva la nostra sede. Sì, gli studenti ternani non mancavano certo. D’altronde, come in molte realtà d’ateneo, sono spesso i fuori sede ad animare il gruppo”.
Tutti umbri?
“Macché: in maggioranza calabresi e marchigiani. Gli aMacché: in maggioranza calabresi e marchigiani. Gli atenei delle Marche, infatti, erano, a detta loro, impraticabili, a causa di una presenza massiccia di una sinistra estrema che rendeva la vita impossibile. Certo, Perugia non era messa meglio, ma il Fuan era radicato ed aveva una sua forza, un suo equilibrio. Gli atenei delle Marche, infatti, erano, a detta loro, impraticabili, a causa di una presenza massiccia di una sinistra estrema che rendeva la vita impossibile. Certo, Perugia non era messa meglio, ma il Fuan era radicato ed aveva una sua forza, un suo equilibrio“.
Conosceva Luciano Laffranco: era presidente quando hai iniziato?
“No, ma continuava a farsi vivo. Una persona di spessore, di grandi capacità e di profonda cultura“.
E anche uno che ne faceva tante: grifone di Goliardia e… massone?
“Già, capo della goliardia di Perugia: con loro il rapporto era ottimo, anche perché i militanti di sinistra non li capivano, non capivano cosa fosse la goliardia. Che dire, forse confondevano la feluca loro con quella sul libro (simbolo del Fuan, nda). Massone? Sì e la cosa non gli ha certo creato situazioni facili nel partito!“
Con il Msi?
“Certo“.
E’ vera la storia dell’autonomia del Fuan dal partito?
“Il Fuan era una realtà d’ateneo e di cose universitarie si occupava. L’iscrizione al partito, se è questo che vuoi sapere, non era necessaria; poi, c’era chi aveva la tessera del Movimento Sociale Italiano, ma non esisteva un obbligo“.
Partecipavate alle iniziative del Msi?
“Certo ma, come le ripeto, la struttura aveva una sua organizzazione, con organi interni e strategie proprie. E’ anche naturale: cambiava, rispetto al partito, il contesto nel quale si operava“.
Nel libro, come nella realtà, il termine “fascista” ricorre con frequenza e con enfasi. Allora, come vi devinivate? Fascisti o missini?
“Missini, perché alla fine era quello l’ambiente nel quale lavoravamo e al quale si faceva riferimento. E, anche nelle definizioni, posso dirti che eravamo un po’ più realisti e legati all’attualità di chi sollevava polveroni, caccia alle streghe e polemiche“.
*Quando la politica era passione. Umbria 1970-1979, memoria fotografica di un decennio, di Peverini – Tozzuolo, Ed. Tozzuolo 2014