Antonio Bassolino ha il primo, anzi, la prima avversaria alle primarie per la candidatura a sindaco di Napoli: si tratta di Valeria Valente e per lei (forse) si tratterà dell’esame più importante, quello da grande, quello del “parricidio” politico.
Sfuma l’idea dell’area popolare dem che voleva, papabile alle primarie Pd, Riccardo Monti, presidente dell’Ice, l’agenzia italiana di promozione dell’Italia all’estero. Monti era sostenuto da una foltissima cordata capitanata dal consigliere regionale Pd Mario Casillo, di osservanza renziana. Ma ha dovuto cedere di fronte alle scelte romane.
L’accordo sarebbe stato raggiunto al termine di un summit tenutosi a Roma, in cui l’avrebbe spuntata su Gennaro Migliore e proprio su Monti, ritenuto più vicino alla società civile che al partito. Attualmente deputata, la Valente ha già vissuto l’esperienza amministrativa da assessore nella giunta guidata a suo tempo da Rosa Russo Iervolino.
La scelta della Valente ha due, apparenti, motivazioni. La deputata, nata “politicamente” proprio come bassoliniana, s’è inquadrata nella truppa dei Giovani Turchi che, dopo la desistenza attivata a Milano e Roma con Sala e Giachetti, si vedono investiti del compito di riconquistare Napoli al Pd, non prima di aver ridimensionato il ritorno dell’eterno Bassolino.
Tuttavia, come riportano le testate locali, la Valente continua a schermirsi: “Non ho avuto ancora richieste ufficiali”, ha dichiarato all’Ansa. Ma sembra questione di ore l’annuncio ufficiale della sfida.
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