Gerard Depardieu torna a pungere e stavolta, direttamente da Mosca dove è impegnato in una tournée teatrale, accusa gli europei di essere eccessivamente attenti alle esigenze degli Stati Uniti d’America.
L’attore francese – “rifugiatosi” in Russia e già dal 2013 detentore di passaporto russo – ha detto, chiaramente, di preferire l’essere russo all’essere americano: “Gli Stati Uniti? Parliamo di un popolo che ha sempre distrutto gli altri. Si sono combattuti tra di loro, poi hanno vissuto la vergogna dell’epoca della schiavitù, e infine si son fatti la guerra di secessione”. Depardieu, dopo aver ricordato come “Sono stati gli americani i primi, nella storia, a fare uso della bomba atomica” ha chiosato: “Se gli europei la smettessero di prestare ascolto a questi americani, ecco che io sarei più felice”.
La presa di posizione di Depardieu arriva in un momento storico fondamentale per il futuro dell’Europa. Dalle strategie militari e diplomatiche nel Medio Oriente e nell’Est del Vecchio Continente, lo scollamento tra Mosca e Bruxelles a tutto vantaggio delle istanze di Washington, le dirette conseguenze di ciò che vanno dall’approvvigionamento energetico fino agli scenari strategici tra Mediterraneo e via della Seta.
E poi, in ballo c’è il discorso del Ttip, il trattato di libero scambio tra Ue e Stati Uniti. Progetto politico prima che economico su cui non sembra esserci abbastanza attenzione, nonostante le profonde conseguenze che si preparano nel caso in cui il Ttip entrasse in vigore.
Depardieu, che non ha mai fatto mistero di ammirare lo zar Vladimir Putin, ha da tempo espresso posizioni concilianti e vicine a Mosca, a dispetto dei dogmi iper-liberisti che ispirano le tirate buoniste di gran parte dello star-system internazionale. Non è, però, l’unica personalità celebre a guardare con serenità alla Russia.
@barbadilloit