Tifo, linguistica e revisionismo. Urgono correzioni. E’ il caso della Capitale, dove le espressioni in voga per indicare i sostenitori delle compagini romane risultano inesatte. In termini letterari. Cominciamo dai biancocelesti, dal composto del suffisso –ità all’aggettivo ‘laziale’, dalla parola ‘lazialità’, coniata negli anni ’80 da Michele Plastino, poi ripresa come testata da Guido De Angelis. Ebbene, seguendo il ragionamento dell’Accademia della Crusca sui sostantivi derivati, la parola ‘lazialità’ da luogo ad un concetto originariamente astratto, aleatorio, diverso dalla concretezza tipica invece dell’–ismo, suffisso idiomatico usato per definire le ideologie del ‘900, come ad esempio è stato nei casi del ‘dadaismo’, ‘futurismo’, ‘avanguardismo’, ‘nazionalismo’ e così via.
Lo spirito pionieristico delle origini della Lazio, ultra centenario sodalizio con 116 natali appena festeggiati, non è stato un concetto astratto, tanto meno vago, bensì figlio dell’attivismo sportivo del 1900, integralmente immerso nel XX secolo. E allora? L’espressione corretta per definire l’essenza ontologica dell’anima laziale non è ‘lazialità’ (concetto astratto), bensì ‘lazialismo’ (suggestione novecentesca), come forma di pensiero e azione concreta, di pratiche polisportive calate nel retaggio culturale e nell’elaborazione dello scorso millennio.
Andiamo all’altra sponda del Tevere: anche qui c’è bisogno di una correzione, di un po’ di revisionismo letterario. Dalla fusione fascista del 1927 in poi, è in uso l’appellativo ‘romanista’ per identificare l’affezionato seguace giallorosso. E’ corretto? Se nella toponomastica della città, zona Alessandrino, un corso principale è intitolato ‘Viale dei Romanisti’, il motivo non è propriamente per rinverdire fasti e memoria dei frequentatori più fedeli dell’Olimpico, nell’altro secolo già di stanza a Campo Testaccio. Infatti basta chiedere ad uno studente di Giurisprudenza alle prime armi, alle prese magari con l’esame di Storia del Diritto Romano, per avere la risposta giusta: i ‘romanisti’ sono gli studiosi del diritto romano, dell’ordinamento giuridico durato ben 13 secolo, dalla fondazione fino a Giustiniano. Quindi, molto più propriamente, sarebbe più corretto e giusto definirli ‘romisti’, espressione peculiare ed unica per i tifosi della Roma.
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