“Le idee non si processano. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione e di manifestare, ovviamente nel rispetto delle persone e delle cose. Per questo esprimo solidarietà ai sei appartenenti al “Veneto Fronte Skinheads” denunciati nei giorni scorsi dalle autorità per aver semplicemente affisso cartelli e sagome tricolori davanti a sedi del Pd e della Caritas di diversi comuni del Nord Italia”: la presa di posizione per la libertà d’opinione è del deputato liberista di Fare! Matteo Brigantini, schieratosi a difesa del movimento giovanile di destra radicale del Veneto, al centro di una inchiesta giudiziaria.
“I manifestanti denunciati, che hanno pure subìto perquisizioni nelle proprie abitazioni, avevano semplicemente espresso dissenso nei confronti dello ius soli, protestando contro il Governo. Avevano manifestato contro “l’annientamento dell’identità italiana”, concetto sul quale ciascuno può pensarla come meglio crede, ma che certamente non è processabile. Esprimo solidarietà anche perché ho vissuto per diciotto lunghi anni sulla mia pelle il processo alle “Camicie verdi”, conclusosi poi con l’assoluzione di tutti gli imputati. Ribadisco ancora una volta la mia totale condanna a ogni gesto di violenza, ma nel caso dei manifestanti del “Veneto Fronte Skinheads”, di violenza, nemmeno l’ombra”, conclude il deputato liberista.