La Marina Militare lo fa intitolando all’eroe Luigi Rizzo – medaglia d’oro al valore militare – una nuova unità, una Fregata Europea Multi Missione (Fremm) varata proprio nei cantieri di Riva Trigoso di Genova, e che ha avuto come madrina Maria Guglielmina, figlia di Rizzo.
La nuova fregata Rizzo si aggiungerà alla squadra navale solo tra diversi mesi, quando sarà definitivamente consegnata alla Marina Militare che da appena quattro giorni, il 15 dicembre scorso, all’Arsenale di La Spezia ha salutato un’altra fregata, il Maestrale, con la cerimonia dell’Ultimo Ammaina Bandiera. Nave Maestrale è stata la prima nave ad essere costruita con la legge navale del 1975 e con le «gemelle» della classe «venti» ha rappresentato per 30 anni la spina dorsale della Squadra Navale per cui continua inesorabile l’impoverimento. Nave Maestrale infatti è stata la sesta unità ad essere dismessa nel 2015 dopo le corvette Sibilla e Minerva, i cacciamine Lerici e Sapri e il pattugliatore Granatiere.
L’eroe Luigi Rizzo e le sue imprese con i Mas
Luigi Rizzo, primo Conte di Grado e Premuda ed eroe della Prima Guerra Mondiale, nasce a Milazzo nel 1887; studia e naviga fin da bambino diventando Capitano di Lungo Corso e Sottotenente di vascello della Riserva della Marina Militare prima di essere richiamato alle armi nel 1914. Viene inviato a Venezia come istruttore ma gli eventi della Prima Guerra Mondiale gli fanno sentire il bisogno di partecipare attivamente ai combattimenti e chiede di essere inviato in prima linea. Si distingue da subito nella difesa marittima di Grado ma è con il trasferimento alla nuova sezione dei Mas che la sua storia, e anche quella della Regia Marina, cambia. Qui Luigi Rizzo si conquisterà il soprannome di “Affondatore” grazie alle audaci imprese di guerra di cui si rende protagonista. Con Gabriele D’Annunzio e Costanzo Ciano nel 1918 partecipò alla “Beffa di Buccari“, ottenendo una medaglia di bronzo al valor militare, commutata al termine della guerra in argento al valor militare.
Volontario fiumano nel 1919, nel 1920 lasciò il servizio attivo con il grado di capitano di fregata. Nel 1925 assunse la presidenza della Società di Navigazione Eolia di Messina, carica che manterrà fino al 1948. L’anno successivo fondò a Genova la Calatimbar, società tra armatori, esportatori e spedizionieri, che aveva lo scopo di imbarcare tutte le merci in partenza da quel porto. Alla Calatimbar parteciparono anche privati quali la Fiat ed Enti pubblici come il Consorzio del porto e le Ferrovie dello Stato. Negli anni successivi fu anche nominato Presidente della Cassa Marittima e infortuni e malattie della Gente di Mare, dell’Unione Italiana Sicurtà Marittima e della Società Anonima di navigazione Aerea.
Con regio decreto di concessione del 25 ottobre 1932, e rr.ll.pp. del 20 giugno 1935, fu nominato Conte di Grado. Il predicato di Premuda[3] fu aggiunto al titolo comitale di Grado con r.d. motu proprio di concessione del 20 ottobre 1941. Nel 1936, volontario, partecipò alla guerra d’Etiopia; il 18 giugno 1936 fu nominato ammiraglio di divisione della Riserva Navale per meriti eccezionali. Nel 1939 fu Consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Dopo il 1943 fu prigioniero dei tedeschi perché dopo l’8 settembre 1943 ordinò il sabotaggio dei transatlantici e dei piroscafi affinché non cadessero in mano teutonica. Morì nel 1951.