Giocare in casa. E dopo alcuni decenni scoprire che riproporre un “classico” come questo breve e penetrante saggio di Attilio Mordini (il Maestro di Franco Cardini, Marco Tangheroni, Luigi De Anna…) torna ad aver carattere di provocatoria novità. Perché la maledizione degli uomini – com’è noto – è che essi dimenticano.
Siamo nel tempo della riduzione di ogni cosa a inutile vento individuale; questa è la sorte che rischiano anche coloro che “sentono” in sé la necessità spirituale di uscire dalla giostra del turboliberismo morente. Perché la buona volontà non basta, né le campagne elettorali. Necessita una sequela, un apprendistato, l’apprendimento dell’Arte di cavalcare fra la Morte e il Diavolo.
Ecco quindi che Mordini ci fa riscoprire che “cultura” è l’arte del vivere, personale e comunitaria, equilibrio fra coltivazione e culto, espressione la più elevata dell’essere umano in quanto tale. E che non a caso oggi si putrefa in moda, consuetudine, gorgoglio intestinale, segno della morte di un intero mondo (su cui non verseremo una lacrima).
Su questo breve testo si possono fare ore di approfondimento esistenziale. Iniziate. Ne vale la pena.
*Verità della Cultura di Attilio Mordini (Il Cerchio, pag. 60, € 8)