Ho un amico che fa lo storico di professione a tempo pienissimo. Mi diceva tempo fa che quando si trova a qualche conferenza assieme a certi “storici”/giornalisti, per una questione di dignità personale, toglie di mezzo il cartellino che lo riguarda con la scritta “storico”, preferendo scendere nell’anonimato professionale.
Ieri sera nella solita trasmissione della Lilli Gruber su La7 il giornalista Paolo Mieli era in vena di rodimenti e ha affermato che quello del Front National non è stato un vero successo poiché i sondaggi gli assegnavano il 40% e invece ha preso solo il 28 o 29%.
Non leggendo giornali ormai da quasi un anno (e sto benissimo!) l’ho bevuta, ma oggi ho acquistato “Le Monde” e “Le Figaro”, nessuno parla di previsioni elettorali al 40%, barriera peraltro superata abbondantemente in due regioni che viene abbattuta nella media da tre dove tradizionalmente il Fronte raccoglie poco (Bretagne 18,17%, Ile-de-France 18,41%, Corse 10,58%,) quindi per la regola della media del pollo…..
Non che la cosa sia particolarmente importante, anche perché al secondo turno scatterà il meccanismo anti-FN e quindi è molto probabile che l’attuale successo si azzeri o quasi.
Sempre nella logica un po’ da avvoltoi si dice che il FN avrebbe avuto successo grazie alle azioni del Califfato. Sarà, ma a leggere i giornali francesi le valutazioni sono altre, del tipo che la Gauche ha salvato qualcosa proprio grazie al cinico sfruttamento mediatico del presenzialismo/Presidenzialismo nei giorni successivi alle stragi.
Basta, mi immergo nella lettura dei dati locali, riportati meticolosamente come sempre dall’inserto di “Le Monde” che conservo dopo quasi ogni elezione francese dal lontano febbraio 1973 quando con un paio di altri fiorentini – eravamo poco più che ragazzi – andammo a dare una mano agli amici di oltralpe e ci facemmo tutta la campagna elettorale tra sud della Francia (Nizza, Marsiglia, Aix-en-Provence, Grenoble, Lyon, St. Etienne, …. ) e Parigi. Ricordo che in quella occasione il partito di J.-M. Le Pen che si presentava per la prima volta e come cartello elettorale di copertura di un altro movimento ancor più minoritario, ottenne poco più di centomila voti (1,33%), oggi è oltre i sei milioni. Ne ha fatta di strada.